PENA DI MORTE. NTC: SULLA MORATORIA CI SONO I NUMERI

Sergio D'Elia, segretario di NtC, alla Marcia di Pasqua

28 Aprile 2007 :

Nessuno tocchi Caino ha diffuso la seguente nota:
"Sono quattordici anni che monitoriamo la situazione della pena di morte nel mondo, che dal 1997 documentiamo anche nel Rapporto annuale di Nessuno tocchi Caino. Dal 1999, mettiamo a disposizione del Governo italiano e dell'Unione europea le nostre previsioni di voto all'Assemblea generale Onu su una risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali.
La battaglia poteva essere vinta già nel 1999, quando la risoluzione fu prima presentata e poi ritirata perché, come ha ricordato anche di recente Francesco Paolo Fulci, all'epoca ambasciatore italiano all'Onu, "giunse da Bruxelles l'ordine di sospendere qualsiasi iniziativa". Oggi, la situazione è ancora più favorevole e ci assumiamo la responsabilità di prevedere che la risoluzione otterrebbe in Assemblea Generale una maggioranza certa e, ne siamo convinti, anche assoluta. Sui 192 membri dell'Onu, dai 101 ai 107 paesi voteranno a favore, una maggioranza che non potrà mai essere intaccata dai contrari (dai 61 ai 68), tenuto conto anche dei non pochi paesi che si asterranno (dai 17 ai 23) e dei paesi indecisi (7).
Questa nostra certezza è fondata, non su opinioni, ma su tre dati di fatto incontestabili.
Primo: dal 1997 al 2005, per nove anni consecutivi, la risoluzione pro moratoria è sempre stata approvata dalla Commissione Onu per i Diritti Umani con una larga maggioranza. Nel corso di questi nove anni, i 100 paesi che a rotazione hanno composto la Commissione si sono pronunciati nel modo seguente: 52 hanno votato a favore della moratoria, 28 hanno votato contro, 22 si sono astenuti. Dei restanti 92 paesi Onu non membri della Commissione, 45 hanno comunque sponsorizzato la risoluzione.
Secondo: ad oggi, 89 paesi hanno già firmato la Dichiarazione contro la pena di morte, tra cui 3 paesi (Guatemala, Ruanda e Kirghizistan) che a Ginevra non avevano né sponsorizzato né votato a favore.
Terzo: la situazione giuridica della pena di morte nel mondo oggi vede 141 paesi che l'hanno abolita per sempre o sono sotto moratorie legali o di fatto, mentre sono solo 51 gli Stati-boia. Nel 1994, quando la risoluzione fu battuta per 8 voti, i paesi esecuzionisti erano 97. Quella "sconfitta" non è stata quindi la fine del mondo, ma l'inizio della fine dello Stato-Caino in altri 46 paesi!
Quella della moratoria è, quindi, una battaglia vinta in partenza che si può perdere solo se si decide di non combatterla. Per aiutare il governo italiano a farlo, dando seguito alle decisioni dei parlamenti italiano ed europeo oltre che agli impegni che il governo stesso ha preso davanti all'opinione pubblica italiana e mondiale, con Marco Pannella e altri 6 esponenti radicali siamo in sciopero della fame ad oltranza da dodici giorni."
 

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