PENA DI MORTE. I RADICALI SULLA MORATORIA

La Marcia di Pasqua per la Moratoria

19 Aprile 2007 :

I soggetti dell’area radicale Nessuno tocchi Caino, Radicali Italiani, Partito Radicale Transnazionale e Associazione Coscioni hanno emesso il seguente comunicato:
“Con lo sciopero della fame ad oltranza, giunto oggi al terzo giorno, di Marco Pannella, Sergio D’Elia, Valter Vecellio, Guido Biancardi, Claudia Sterzi e Lucio Bertè, chiediamo al Governo italiano di ottemperare ai mandati ricevuti e agli impegni assunti presentando una risoluzione per la moratoria universale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso patrocinata, oltre che dall’Italia e altri paesi europei, dai paesi rappresentativi di tutti i continenti che ne condividono l’obiettivo. E’ infatti assolutamente opportuno che si connoti non come iniziativa dell’UE in quanto tale, rischiando di relegare in tal modo l’universalità della richiesta di moratoria ad un vecchio schema non più presentabile e degno di tale grande obiettivo.
Diamo atto con soddisfazione al Sottosegretario Stefano Boco della chiarezza politica e correttezza istituzionale con cui oggi a Montecitorio ha inteso intervenire, a nome del Governo, sulla questione della moratoria Onu delle esecuzioni capitali, questione che ha palesato anche un atteggiamento irrituale e costituzionalmente poco corretto del Governo nei confronti del Parlamento. Intervenendo in sede di replica al dibattito generale sulla abolizione della pena di morte dalla Costituzione, Boco ha detto due cose importanti: la prima, che il Governo è tenuto ad “attuare e non interpretare le scelte del Parlamento”, chiaramente e unanimemente volte alla presentazione all’Assemblea Generale dell’Onu in corso di una risoluzione sulla moratoria; la seconda, che il Governo italiano non è assolutamente vincolato a un preventivo “consenso europeo”, anzi deve essere il “locomotore” dell’iniziativa all’Assemblea generale dell’Onu. Lo stesso Segretario Generale Ban Ki-moon ha ribadito ieri il suo sostegno “all'iniziativa del Governo italiano di presentare la proposta all'Assemblea Generale Onu perché sia raggiunta una moratoria globale sulla pena di morte", invitandolo – e questo è sicuramente molto significativo - a "rafforzare e moltiplicare le consultazioni con gli altri Paesi membri dell'Onu per raggiungere il sostegno necessario."
Altro che “consenso europeo” del quale sentiamo parlare da fonti governative anche rispetto alla prossima riunione del Consiglio Affari Generali dell’UE prevista per il 23 aprile. Già in parlamento si precisò dovesse trattarsi di mera CONSULTAZIONE. Il “consenso europeo” sarebbe un’artificiosa preclusione alla universalità dell’iniziativa di sapore almeno eurocentrico se non proprio avvertibile come paleo o neo colonialistico.”
 

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