01 Agosto 2006 :
il sovraffollamento delle carceri in Pakistan viene risolto accelerando le esecuzioni, denuncia la "Human Rights Commission of Pakistan" (HRCP), secondo cui dall'inizio di quest'anno sono 41 le condanne a morte eseguite tramite impiccagione.Nei bracci della morte - secondo l'associazione - ci sono 3.500 persone in eccesso rispetto alla capienza normale. "Di solito - spiega I. A. Rehman, presidente dall'HRCP - un condannato a morte aspetta 15 anni prima di essere ucciso, mentre quelli condannati per terrorismo o attentato al Presidente non più di due. Da un po' di tempo non è così e il governo ha velocizzato le esecuzioni, per fare spazio nelle carceri". L'aumento dei prigionieri che occupano i bracci della morte dipende anche dall'aumento del numero di reati per cui è prevista la pena capitale.
"Da poco tempo - spiega Rehman - anche reati come traffico di droga, stupro di gruppo e sequestro sono punibili con l'impiccagione". Prima si ricorreva a questa pena solo per reati come l'omicidio e la sedizione.
Rehman si rammarica per l'assenza di proteste nell'opinione pubblica, segno inequivocabile di "una società diventata brutale, in cui le persone sono esposte quotidianamente a uccisioni".
(Fonti: Ansa, Tgcom, 01/08/2006)