11 Ottobre 2017 :
La pena di morte fa poco per dissuadere dai crimini e non serve alle vittime, ha detto il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, invitando tutti i Paesi che non hanno ancora proibito la pratica estrema a fermare urgentemente le esecuzioni.
"Non c’è posto per la pena di morte nel 21° secolo", ha dichiarato Guterres, parlando a fianco di Andrew Gilmour, Assistente del Segretario generale per i diritti umani, in occasione di un evento presso la sede dell'ONU a New York.
Sottolineando che circa 170 Stati in tutto il mondo hanno abolito la pena di morte e hanno posto una moratoria sul suo uso - recentemente, Gambia e Madagascar - e che le esecuzioni nel 2016 sono diminuite del 37% rispetto al 2015, il capo dell'ONU ha aggiunto che attualmente solo quattro Paesi rappresentano l'87 per cento di tutte le esecuzioni registrate.
Ha anche espresso preoccupazione perché i Paesi che continuano le esecuzioni non riescono a rispettare i loro obblighi internazionali, in particolare per quanto riguarda la trasparenza e il rispetto degli standard internazionali in materia di diritti umani.
"Alcuni governi nascondono le esecuzioni e applicano un sistema di segretezza per nascondere chi è nel braccio della morte e perché", ha detto Guterres, sottolineando che la mancanza di trasparenza ha mostrato una mancanza di rispetto per i diritti umani dei condannati a morte e delle loro famiglie, oltre a danneggiare in modo più generale l’amministrazione della giustizia.
Concludendo le sue osservazioni, il Segretario generale ha invitato tutti gli Stati che hanno abolito la pena di morte ad unirsi all'invito ai leader di quei Paesi che la mantengono "per stabilire una moratoria ufficiale, in vista dell’abolizione non appena possibile."
Sempre oggi l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha invitato tutti i Paesi a rafforzare gli sforzi per abolire la pena di morte.
"Noi [...] invitiamo tutti gli Stati a ratificare il Secondo Protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici", ha dichiarato Rupert Colville, portavoce dell'OHCHR, a giornalisti in un briefing periodico a Ginevra.
Il Secondo Protocollo Opzionale alla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), ad oggi ratificato da 85 Stati in tutto il mondo, richiede alle parti l'abolizione della pena di morte. È l'unico strumento giuridico internazionale universale che mira a porre fine alla pratica.
"[OHCHR] è pronta a continuare a sostenere tutti gli sforzi in questa direzione", ha concluso Colville.