06 Marzo 2021 :
Confronto tra Stati Uniti e Italia
Invitato a un convegno (Cascina, 2 marzo, “La storia di Greg”*), Caino ha affidato alla docente universitaria Porzia Addabbo, presidente del proprio Comitato Scientifico, una scheda comparativa tra Usa e Italia. Basandosi su dati e statistiche recentemente pubblicate negli Usa, Caino ha voluto evidenziare che, al di là delle valutazioni “morali”, l’eccesso di durezza del sistema giudiziario e penitenziario statunitense non solo non funziona, nel senso che non rende la società statunitense più sicura, ma probabilmente è anche controproducente, nel senso che contribuisce a mantenere un livello di violenza diffusa che è molto superiore (circa 5 volte) a quello medio europeo, e addirittura 7 volte superiore a quello italiano.
Le principali differenze “numeriche” tra Usa e Italia
Gli Stati Uniti hanno 330 milioni di abitanti, l’Italia 60 (loro sono 5 volte e mezza più popolosi di noi).
Gli USA hanno 2.100.000 persone in carcere, l’Italia 53.000 (se noi fossimo quanti gli statunitensi, avremmo 291.000 persone in carcere, ne abbiamo invece 7,2 volte di meno).
Negli Usa si verificano ogni anno una media di 16.500 omicidi, in Italia 315 (è come se l’Italia, in proporzione, avesse 3.000 omicidi, invece ne abbiamo 9,5 volte di meno).
Negli Stati Uniti oltre 203.000 persone stanno scontando l’ergastolo, in Italia 1.784 (è come se l’Italia, a parità di popolazione, avesse 36.900 ergastolani, invece ne abbiamo più di 20 volte di meno).
Negli Stati Uniti la polizia uccide in media, ogni anno, circa 1.800 cittadini, e in media altri 400 omicidi, compiuti da cittadini, non vengono perseguiti perché considerati “giustificati” ai sensi delle leggi sulla legittima difesa. In Italia mancano del tutto i dati sulle “vittime delle forze dell’ordine” e i casi di “legittima difesa” sono di difficile estrapolazione rispetto agli omicidi “normali”. Per quanto sia disdicevole che in Italia manchi trasparenza su questa categoria di uccisioni, è probabile però che si tratti comunque di cifre basse, che non dovrebbero superare, di media, i 20 casi l’anno. Seguendo la proporzione statunitense, la polizia dovrebbe uccidere in media 330 persone l’anno, e 70 dovrebbero essere i casi di “legittima difesa”. Se diamo per buona la cifra complessiva desunta di 20, in Italia le “uccisioni giustificate” sono in proporzione 16,5 volte di meno che negli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti uccidono in media 20 persone l’anno attraverso esecuzioni “legali”, ossia dopo una serie di processi (nel 2020 per il Covid tutti gli stati hanno sospeso le esecuzioni a partire dall’inizio dell’estate, ma Trump ha insistito perché ne venissero effettuate 10 dal Governo federale, arrivando a un totale di 17, che comunque è la cifra minima dal 1991) mentre in Italia l’ultima esecuzione risale all’immediato dopoguerra, al 1947. Parlando delle esecuzioni, non si può non notare nel panorama statunitense il paradosso di un sistema giudiziario e politico (perché ogni esecuzione deve essere controfirmata anche dall’autorità politica) che uccide 20 persone l’anno, mentre alle forze dell’ordine viene riconosciuto il diritto di ucciderne, in assenza di qualsiasi processo, 90 volte tante. Si potrebbe dire che a fronte di un criminale condannato in via definitiva, gli Usa uccidono 90 “sospettati” già prima che arrivino al processo.
Negli Stati Uniti in media il 40% degli omicidi rimane irrisolto. Alcune contee “iconiche” hanno statistiche particolari. La Miami-Dade County, quella dove sono ambientati i telefilm “CSI Miami”, con “Orazio” e i suoi elegantissimi colleghi che risolvano brillantemente tutti i casi, ha avuto nel 2017 il 64% degli omicidi e il 78% degli stupri irrisolti. Nel 2019 il modo di compilare la statistica è cambiato, e “la polizia ha compiuto arresti” nel 51% dei casi di omicidio, e nel 21% dei casi di stupro. L’altra città famosa per le serie CSI è New York. Anche qui nel gennaio 2021 il New York Times commentava i casi di omicidio risolti solo al 51%.
In Italia, nel 2019, sono rimasti irrisolti il 24% degli omicidi.
Quindi la polizia statunitense, più numerosa, più armata, meglio pagata, e con potere di vita e di morte quasi illimitato sui cittadini non è affatto più efficiente di quella europea, continente in cui, in alcune nazioni, la polizia gira disarmata, e per poter estrarre un’arma conservata in un vano corazzato nel portabagagli dell’auto di servizio deve prima chiedere via radio il permesso, e ottenere dalla centrale un codice numerico di sblocco.
Parimenti il ricorso massiccio alla detenzione, anche di lunghissima durata, in regimi che spesso prevedono il “lavoro obbligatorio con remunerazione sequestrata”, ossia il riconoscimento al detenuto di una mercede di 1 o 2 dollari per un intero giorno di lavoro, oppure, al contrario, 23 ore di isolamento al giorno per interi decenni, tutto questo non sembra funzionare, non sembra avere alcun potere “dissuasivo” o di “prevenzione”. I sistemi carcerari europei, estremamente più limitati nei numeri e nelle percentuali di utilizzo dei regimi duri o durissimi sembrano molto più efficaci (assieme a politiche sociali di prevenzione, quasi del tutto assenti negli Usa) nel mantenere relativamente basso il livello di conflittualità violenta all’interno dell società.
Anche il fatto che in 28 dei 50 stati sia in vigore la pena di morte non sembra dare agli Usa nessun vantaggio rispetto all’Europa, dove la pena di morte è in vigore nella sola Bielorussia. La Bielorussia, nazione dell’ex blocco sovietico, appartiene “geograficamente” all’Europa, ma “politicamente” non fa parte né dell’Unione Europea (27 stati membri) né del Consiglio d’Europa (47 stati membri). Per quanto sia considerata in ambito internazionale una dittatura “de facto”, la Bielorussia fa un uso “moderato” della pena di morte, con una media di 2 esecuzioni l’anno negli ultimi 10 anni. C’è da dire che il tasso di criminalità violenta di Usa e Bielorussia sono molto simili, in media oltre il quadruplo rispetto alla “Vecchia Europa”.
Detto tutto questo, ossia che l’Italia tiene in carcere, in proporzione, 7 volte meno cittadini degli Usa, che ne condanna all’ergastolo 20 volte di meno, che le nostre forze dell’ordine uccidono “senza processo” almeno 20 volte meno di quelle USA, che noi non giustiziamo nessuno da 74 anni, detto tutto questo, dicevamo, noi abbiamo un tasso di omicidi che è 10 volte più basso di quello statunitense. Cifre in media con quelle italiane le hanno gli altri grandi paesi europei che per popolazione possono essere paragonati all’Italia: la Gran Bretagna, la Francia, la Germania, e la Spagna.
Alla luce di questi semplici dati, senza avventurarsi in analisi troppo complesse, si può dire che la tradizione europea di “garantismo” e di un uso complessivamente “moderato” della repressione e della punizione sembra funzionare nel tenere basso il livello di violenza e/o criminalità, mentre il modello statunitense “law and order” non sembra avere nessun effetto migliorativo sulla società su cui insiste.
Fonti dei dati USA:
https://www.statista.com/statistics/195331/number-of-murders-in-the-us-by-state/
https://www.istat.it/it/archivio/253296
https://ucr.fbi.gov/crime-in-the-u.s/2019/crime-in-the-u.s.-2019/topic-pages/murder
https://www.wsj.com/articles/new-york-city-police-solve-fewer-crimes-in-pandemic-11606917600
https://www.nytimes.com/2021/01/29/opinion/nypd-crime-murder.html
Fonti dei dati Italia:
https://www.istat.it/it/archivio/253296
https://www.istat.it/it/files//2021/02/Report-Vittime-omicidio_2019.pdf
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?contentId=SST674047&previsiousPage=mg_14_7
https://www.truenumbers.it/casi-irrrisolti-omicidi/
per il convegno:
“Storia di Greg” https://www.youtube.com/watch?v=-aAB0pGSDyI&ab_channel=TeatroComunaleDeFilippo-Cecina
Greg era Gregory Summers. Così NtC pubblicò la notizia della sua esecuzione:
"25 ottobre 2006, Texas. Gregory Summers è stato giustiziato. Era accusato di aver commissionato l’uccisione dei genitori adottivi e di uno zio per intascare 24.000 dollari di assicurazione. Le vittime, uccise nel giugno 1990, erano Gene ed Helen Summers, entrambe di 64 anni, e Billy Mack Summers, 60 anni. L’esecutore materiale degli omicidi, Andrew Cantu, contro cui avevano testimoniato due coimputati, è stato giustiziato il 16 febbraio 1999. Summers diventa il 22° giustiziato di quest’anno in Texas, il 48° dell’anno negli USA, e il giustiziato n° 1052 da quando, il 17 gennaio 1977, gli Stati Uniti hanno ripreso le esecuzioni. Summers aveva da dieci anni una corrispondenza con gli studenti e una professoressa di una scuola media di Navacchio, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. I ragazzi avevano anche raccolto 700 firme per fermare l’esecuzione, e attraverso il console statunitense a Firenze le avevano consegnate nelle mani di una senatrice texana. Per questo Summers aveva chiesto di essere sepolto in Toscana. Il suo desiderio è stato subito raccolto dalla preside dell’istituto, Maria Carmela Carretta. Ottenuto l’appoggio del Comune, sono state avviate le pratiche per il trasferimento della salma nel cimitero di Cascina. Per le spese, alcuni genitori degli studenti raccoglieranno fondi, e lo stesso Comune è pronto a collaborare."
Summers venne effettivamente seppellito a Cascina.