MALAWI: RIESAME DEI CASI CAPITALI INIZIA CON CINQUE COMMUTAZIONI

01 Aprile 2015 :

sono almeno 24 su 192 i casi di condannati a morte già portati all’esame dell'Alta Corte per la riformulazione della sentenza, e di questi 24 detenuti, cinque hanno ricevuto la commutazione della condanna capitale in pena detentiva, ha appreso la Malawi News Agency.
Il presidente della Commissione diritti umani del Malawi, l'ambasciatrice Sophie Kalinde, ha detto che il progetto ha registrato progressi significativi.
Parlando di recente ad un Seminario Giuridico sulle Valutazioni della Salute Mentale e Attenuanti nei Casi Capitali, svoltosi a Mangochi, l’ambasciatrice Kalinde ha detto che tutti i  detenuti condannati a morte prima del 2007 devono essere portati davanti all’alta corte per la riformulazione della sentenza.
Kalinde ha detto che da quando il riesame dei casi è iniziato nel febbraio di quest'anno, circa 24 su 192 casi di condannati a morte sono stati portati davanti all’alta corte, con cinque condanne capitali commutate.
"Questo implica che tutti i prigionieri siano in grado di presentare nuove attenuanti, un'opportunità che non hanno avuto quando i loro casi sono stati trattati dai tribunali", ha detto Kalinde.
"Il Progetto per Ri-sentenziare i Prigionieri del Braccio della Morte è stato concepito come risposta alla decisione di dichiarare incostituzionale l'imposizione obbligatoria della pena di morte, come previsto nella sezione 210 del codice penale", ha aggiunto.
Sin dagli albori del multipartitismo, nessuno dei presidenti dello Stato ha approvato le condanne a morte, per cui i condannati hanno trascorso anni in prigione senza sapere quando sarebbero stati giustiziati.
Il Presidente della Commissione per la Formazione Giudiziaria, giudice Chifundo Kachale, ha detto che la formazione è stata tempestiva.
"La valutazione dello stato di salute mentale di un soggetto è uno dei fattori importanti in queste udienze e questa formazione ci aiuterà a interrogare e condividere le esperienze nel trattare con la salute mentale e la disabilità intellettuale in relazione ai processi penali", ha detto Kachale.
 

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