LOMBARDIA. CONSIGLIO REGIONALE PER MORATORIA SULLA PENA DI MORTE ANCHE PER TAREK AZIZ

Tareq Aziz, ex Vice Primo Ministro iracheno

24 Settembre 2008 :

il Consiglio regionale della Lombardia, ha approvato all’unanimità, con una astensione, una Mozione, già depositata alla fine di luglio, con cui ha sottoscritto l’Appello internazionale “Moratoria universale sulla pena di morte, anche per Tarek Aziz” promosso da  “Nessuno tocchi Caino” e dal Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito.
Il Consiglio – con l’adozione dell’Appello – chiede che siano rispettati i diritti di difesa dell’imputato, che  l’Iraq ripristini la moratoria sulla pena di morte, e comunque applichi per Tarek Aziz la norma, prevista per i Tribunali internazionali, dell’esclusione della pena di morte. Raccomanda l’istituzione in Iraq di una Commissione per la verità per accertare le responsabilità per i crimini commessi e favorire la riconciliazione.
Inoltre il Consiglio sottolinea l’importanza di garantire la vita ad un testimone chiave per aiutare nella ricostruzione della verità storica sugli accadimenti che hanno preceduto l’inizio della guerra in Iraq.
Su questo la Mozione sollecita la partecipazione attiva del Governo italiano all’operazione verità – lanciata da Marco Pannella –  perchè sia fatta piena luce sui motivi della mancata adozione della soluzione “esilio di Saddam e Governo di transizione alla democrazia sotto controllo ONU”, che oggi sappiamo essere stata a portata di mano come alternativa alla guerra. Il Consiglio regionale lombardo afferma che, avendo sostenuto l’ipotesi “esilio” agli inizi del 2003 con tre Mozioni consecutive, oggi ha pieno titolo per pretendere piena luce sui veri motivi della guerra, come atto dovuto alle vittime e perchè sia evitata in futuro.
Infine la Mozione chiede al Governo di sollecitare Iraq e USA a sottoscrivere il trattato di Roma istitutivo della Corte Penale Internazionale, e al Parlamento di adottare le norme per il raccordo della legislazione italiana con il Trattato di Roma, senza le quali non si possono eseguire in Italia eventuali mandati di cattura a carico di criminali perseguiti dalla Corte dell’Aja.
 

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