04 Giugno 2018 :
La Coalizione tunisina contro la pena di morte (CTCPM) martedì ha invitato la presidenza ad accelerare la ratifica del secondo protocollo del Patto internazionale sui diritti civili e politici, al fine di abolire definitivamente la pena di morte. Durante una conferenza stampa tenutasi a Tunisi in occasione della 15a Giornata mondiale contro la pena di morte la CTCPM ha espresso la sua "paura" di fronte all'aumento delle condanne a morte in Tunisia, "dovuto in particolare all'adozione nel 2015 della legge antiterrorismo che ha ripristinato questa pratica."
Anche il presidente della coalizione, Chokri Latif, è tornato sull'utilizzo discriminatorio della pena di morte, che secondo lui è inestricabilmente legata alla povertà, poiché colpisce maggiormente i poveri.
Ha aggiunto: "Le disuguaglianze socioeconomiche compromettono l'accesso alla giustizia per i condannati a morte in tutte le fasi del processo, in particolare perché rendono difficile l'accesso a un'assistenza legale efficace".
Secondo la stessa fonte, il 68% dei condannati a morte fino al 2012 erano lavoratori precari, disoccupati e contadini. La maggior parte di loro proviene dalle aree più emarginate della Repubblica.
Inoltre, in Tunisia dal 1956 vi sono state 135 pene capitali, la maggior parte delle quali per ragioni politiche.
Latif ha invitato l'Assemblea dei Rappresentanti del Popolo (ARP) a modificare la legge organica n ° 2015-26 del 7 agosto 2015, relativa alla lotta al terrorismo e alla repressione del riciclaggio di denaro.
L'obiettivo, secondo lui, è rispettare gli standard internazionali per la protezione dei diritti umani.