IRAQ. VERSO ADESIONE A CORTE PENALE INTERNAZIONALE

Iyad Allawi, primo ministro iracheno

23 Febbraio 2005 :

il primo ministro iracheno Iyad Allawi ha annunciato l’intenzione di aderire allo Statuto di Roma istitutivo della Corte Penale Internazionale, rende noto il Comitato Non c'è Pace Senza Giustizia (No Peace Without Justice). Allawi ha manifestato l’intenzione in occasione dell’annuncio dei risultati elettorali emersi dopo le prime elezioni democratiche del post Saddam.
La Corte Penale Internazionale esclude il ricorso alla pena di morte.
“Già nel gennaio del 2003 – è scritto nel comunicato di NPWJ - durante la conferenza organizzata da Non c'è Pace Senza Giustizia a San'a, in Yemen, per promuovere la ratifica dello Statuto di Roma, la delegazione irachena aveva manifestato il proprio interesse nei confronti della Corte Penale Internazionale.
Essendoci battuti non solo per l’istituzione della Corte, ma anche per la promozione di riforme democratiche nel mondo arabo e ovunque, siamo compiaciuti del fatto che ai 97 Paesi membri dello Statuto di Roma se ne aggiunga un altro e di tale rilevanza. Questo potrebbe rappresentare un notevole passo in avanti in una regione, quella araba, dove al momento solo il Gibuti e la Giordania hanno ratificato lo Statuto della Corte.
Inoltre è significativo che un paese che vive una situazione di instabilità voglia comunque aderire ad un'istituzione che promuove i più alti standard di giustizia internazionale, e di particolare importanza sono le parole pronunciate dal primo ministro che definisce le disposizioni dello Statuto “rappresentare valori comuni a tutta l’umanità”.
Pur se il regime di Saddam, e i sistematici crimini contro l’umanità di cui si è macchiato, non potranno essere giudicati dalla Corte dell’Aja per il principio di non retroattività, è sicuramente importante che un paese che si sta poco a poco e con molte difficoltà ricostruendo dia fiducia ad una istituzione a carattere universale.
Da parte nostra continueremo a fare quanto possibile affinché la magistratura irachena riceva una formazione il più possibile adeguata alle regole del diritto penale internazionale sul genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità definiti dallo Statuto di Roma su cui si baseranno i tribunali iracheni.
Auspichiamo, infine, che gli stati membri della coalizione in Iraq che da anni si battono per l'affermazione della giurisdizione della CPI si adoperino per favorire una rapida adozione dello statuto di Roma in Iraq”.
 

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