19 Dicembre 2022 :
A seguito di una rivolta avvenuta ieri nel penitenziario di Karaj, almeno un detenuto, di nome Mohsen Mansouri, è stato ucciso da una pallottola alla testa, e molti altri sono rimasti feriti. Inoltre, 17 uomini condannati a morte per reati di droga sono stati trasferiti in isolamento in preparazione delle loro esecuzioni.
Secondo informazioni ottenute da Iran Human Rights, il 18 dicembre i detenuti dei reparti 1, 3 e 4 si sono ribellati dopo che un prigioniero è stato trasferito in isolamento in preparazione della sua esecuzione. Almeno un detenuto, il 31enne Mohsen Mansouri, è stato ucciso nel corso della protesta.
Fonti hanno riferito a Iran Human Rights: "Mohsen Mansouri è stato colpito alla testa da dietro con proiettili veri dal direttore della prigione, Iraj Fatahi, che si trovava a 2 metri di distanza".
Almeno quattro prigionieri di nome Mohsen Gholizadeh, Hassan Abdi, Shahriar Ganji e Farzad Ghobadi, sono rimasti gravemente feriti e trasferiti in strutture mediche fuori dal carcere.
I prigionieri hanno rotto le telecamere a circuito chiuso, dato fuoco alle loro coperte, bloccato gli ingressi al reparto e cantato: "morte a Khamenei", "morte alla Repubblica islamica" e "morte al dittatore".
Secondo gli ultimi rapporti, 17 prigionieri nel braccio della morte per reati legati alla droga sono stati trasferiti in isolamento in preparazione delle loro esecuzioni il 18 e 19 dicembre. I loro nomi sono:
Omid Fatzadeh; Samad Hashem; Mostafà Nasiri; Masud Sasani; Akbar Khalili; Mehdi Doostdari; Hassan Ganji; Milad Yari; Esan Basati; Maziar Soltanzadeh; Hadi Naziari; Reza Zaeri; Mehdi Kamranifar; Abolfazl Borghaninejad; Sabina Esmailzadeh; Ebrahim Ajali e Ali Teimouri.
Va notato che delle almeno 42 persone giustiziate nelle carceri iraniane a dicembre, 19 erano nel braccio della morte per reati legati alla droga.
Disordini hanno avuto luogo in almeno quattro carceri dall'inizio delle proteste a livello nazionale in Iran. Diversi prigionieri sono stati uccisi dopo le repressioni nella prigione di Evin, nella prigione centrale di Rasht (Lakan), nel penitenziario di Karaj e nella prigione di Ghaemshahr a Mazandaran.
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