21 Luglio 2021 :
La polizia usa la forza estrema per sedare le proteste per la mancanza d'acqua del Khuzestan
Lunedì 19 luglio le proteste per la carenza d'acqua del Khuzestan sono continuate per la quinta notte consecutiva in almeno 17 città della provincia sudoccidentale. Le riprese video verificate e i rapporti locali confermano che le forze di sicurezza hanno usato la forza estrema, a volte letale, contro manifestanti pacifici che chiedevano acqua potabile. In diversi video si sono sentiti spari. Un gran numero di poliziotti antisommossa è stato inviato nelle città in rivolta, compresi i sobborghi della capitale Ahvaz e le città di Susangerd e Shush, per sedare le proteste. A Chamran (Jarahi), la polizia antisommossa ha attaccato i manifestanti con gas lacrimogeni. Si sentono degli spari sullo sfondo di alcuni video. La polizia ha cercato di disperdere i manifestanti con spray al peperoncino, gas lacrimogeni e proiettili di fucile. Molti manifestanti, non è ancora chiaro quanti, sono stati feriti e arrestati. A Susangerd la gente, nelle scorse notti, ha intonato cori chiedendo il rilascio degli attivisti arrestati. Ci sono anche segnalazioni di interruzioni di Internet. Gli attivisti hanno affermato che nel distretto di Kuy Alavi di Ahvaz, le unità antisommossa non solo hanno aperto il fuoco sui manifestanti, ma hanno anche danneggiato e incendiato alcune proprietà per poi darne la colpa ai manifestanti. Durante le proteste di piazza degli ultimi anni, i funzionari del regime iraniano, che definiscono “sediziosi” i manifestanti, sono stati spesso ripresi da video amatoriali mentre danneggiano proprietà pubbliche o private, rompono vetri d’auto e vetrine di esercizi commerciali o edifici pubblici, tutte azioni di cui poi sono stati incolpati i manifestanti. La polizia abbia rinforzato le squadre antisommossa, ed abbia inasprito la repressione, lunedì sempre più persone si sono unite alle proteste per la carenza d’acqua, comprese molte donne. Anche gli abitanti di Khorramabad, nella vicina provincia di Lorestan, si sono uniti alle proteste. Gli iraniani ritengono che la grave carenza d'acqua nella provincia del Khuzestan sia causata da molti anni di cattiva gestione da parte delle autorità.
Negli ultimi cinque giorni, oltre 20 città si sono unite alle proteste. Tra queste Ahvaz, Abadan, Susangerd, Shadegan, Hoveizeh, Kut Abdollah, Mahshahr, Bostan, Mollasani, Abou Homeyzeh, Hamidiyeh, Shush, Hosseinabad, Kut-e Seyyed Naim, Khorramshahr, Kut-e Seyyed Naim, Malashie, Veys, Ramhormoz, Chamran, Dezful, Shushtar nel Khuzestan, Khorramabad nel Lorestan e Mashhad nella provincia nord-orientale di Razavi Khorasan.
Almeno due persone sono state uccise dall'inizio delle proteste il 15 luglio. Rapporti non confermati fanno salire a quattro il bilancio delle vittime. Domenica, il vice governatore della provincia del Khuzestan incaricato dell’ordine pubblico ha riconosciuto che i disordini hanno ucciso almeno una persona. L'agenzia di stampa statale IRNA ha citato Valiollah Hayati accusando i "rivoltosi" di aver ucciso un cittadino nella città di Shadegan nel Khuzestan. Il governo iraniano ha da tempo la consuetudine di incolpare i manifestanti per le morti durante i disordini, nonostante la sua storia di sanguinose repressioni.
https://iran-hrm.com/2021/07/20/khuzestan-water-shortage-protests/
https://irannewsupdate.com/news/insider/iran-water-crisis-ignites-another-round-of-protests/