10 Dicembre 2014 :
Mohammad Javad Larijani, segretario del Consiglio per i Diritti Umani iraniano, ha dichiarato che l'Iran sta cercando di mettere fine alla pena di morte per i casi legati alla droga, che comportano l'80% delle esecuzioni nel Paese. I suoi commenti fanno seguito alle dichiarazioni del capo della magistratura iraniana, che in precedenza aveva detto che le leggi del Paese sulla droga non sono state efficaci e devono essere riformate.In un'intervista del 4 dicembre in lingua inglese con Sanam Shantyaei di France 24, Javad Larijani ha detto, "Nessuno è felice di vedere un numero di esecuzioni così elevato. Ed è una storia triste avere tutta questa criminalità connessa alla droga ... Secondo la legge vigente, ... stanno ricevendo la pena capitale. "
Javad Larijani ha continuato, "Ci stiamo battendo per cambiare questa legge. Se avremo successo, se la legge verrà approvata dal Parlamento, quasi l'80% delle esecuzioni svanirà. Questa è una grande novità per noi, indipendentemente dalle critiche dell’Occidente". Le sue dichiarazioni sono state raccolte e tradotte dall’agenzia ufficiale in lingua persiana Fars.
Pur non parlando esplicitamente come Javad Larijani, l’Ayatollah Sadegh Larijani, fratello di Javad Larijani e capo della magistratura iraniana, ha parlato della necessità di cambiare le leggi sulla droga. Nel corso di una riunione di funzionari giudiziari svoltasi il 2 dicembre, ha detto, "Sulla questione della droga e del traffico, appare necessario che abbiamo bisogno di un cambiamento della normativa, perché l'obiettivo finale della legge dovrebbe essere l’attuazione della giustizia, mentre in realtà, questo obiettivo spesso non è realizzato."
Non è la prima volta che la magistratura iraniana propone di modificare le punizioni per i reati di droga, o almeno di modificare la loro modalità di applicazione. Nel mese di maggio 2014, l’attuale vice capo della magistratura iraniana Gholam-Ali Mohseni-Ejei, parlando in qualità di maggiore procuratore del Paese, ha detto in una riunione del Consiglio Superiore per i Diritti Umani in Iran, "Purtroppo, l'alto numero di esecuzioni in questo Paese è legato al traffico di droga e alle pesanti sanzioni per questo reato. Se, nel rispetto delle leggi vigenti, possiamo rivedere in modo tale da aiutare i funzionari dei servizi segreti a punire i responsabili di queste reti di trafficanti, e per il resto, riconsiderare [le punizioni], gli obiettivi del sistema possono essere meglio realizzati."
Secondo il giornale conservatore Etelaat, Sadegh Larijani non ha difeso la linea morbida sul traffico di droga. Ha detto che i trafficanti di droga devono essere "trattati seriamente", ma ha ammesso, "Purtroppo, oggi, per quanto riguarda la droga e le leggi sulla droga, vediamo che queste leggi non hanno alcun impatto."
(Fonti: Al-monitor.com, 05/12/2014)