13 Dicembre 2025 :
09/12/2025 - IRAN. Goli Koohkan è stata salvata
Con una raccolta fondi internazionale
Una giovane donna iraniana condannata a morte per aver ucciso il marito ha ottenuto il “perdono” dalla famiglia della vittima.
Goli Koohkan (Goli Kouhkan) una donna di etnia Baluca che oggi ha 25 anni, ha trascorso gli ultimi sette anni nella prigione di Amirabad a Gorgan in attesa dell'esecuzione.
Il suo caso era stato segnalato da NtC il 3 novembre (vedi).
Secondo l'agenzia di stampa Mizan, vicina alla magistratura, i querelanti nel caso di Goli Kouhkan hanno accettato di rinunciare al loro diritto all'esecuzione come punizione. I funzionari giudiziari non hanno rivelato l'importo pagato, anche se la famiglia della vittima aveva precedentemente richiesto 10 miliardi di toman (circa 100.000 euro), oltre all'esilio permanente di Koohkan da Gorgan.
In un video si vedono i genitori della vittima mentre firmano i documenti pertinenti. L'avvocato di Goli, Parand Gharahdaghi, ha confermato in un post sui social media che l'originale diya è stata ridotta a 8 miliardi di toman (circa 80.000 euro) e che era stata raccolta attraverso donazioni e beneficenza.
Goli è stata condannata al qisas (principio della giustizia islamica che in Occidente viene spesso tradotto, con qualche approssimazione, come “legge del taglione”) per una lite che ha portato alla morte di suo marito. Assieme a Goli, anche Mohammad Abil, ul cugino della vittima che Goli quel giorno aveva chiamato in preda alla disperazione, è stato considerato responsabile della morte della vittima, ed è stato condannato a morte. Va notato che Mohammad rimane nel braccio della morte e rischia l'esecuzione.
Mizan ha scritto che la grazia è stata concessa “grazie alla mediazione del sistema giudiziario”.
Tuttavia, fonti indipendenti sottolineano il ruolo delle campagne pubbliche e degli attivisti per i diritti umani che hanno raccolto il prezzo del sangue per garantire il suo rilascio.
A 12 anni Koohkan è stata data in sposa, senza il suo consenso, a un cugino ed è rimasta incinta a 13 anni. È stata arrestata a 18 anni con l'accusa di aver ucciso il marito. Al processo ha raccontato di essere stata sottoposta per anni a gravi violenze fisiche e psicologiche.
Le sue ex compagne di cella hanno affermato che Koohkan ha subito anni di violenza domestica e che la morte di suo marito è avvenuta durante una lite familiare senza premeditazione. Hanno detto che lei ha immediatamente chiamato i servizi di emergenza nel tentativo di portarlo in ospedale.
Durante la detenzione, Koohkan ha imparato a leggere e scrivere ed è stata descritta dalle altre detenute come “la detenuta più calma e gentile”.
Al momento della condanna, Koohkan non aveva accesso a un avvocato indipendente ed era analfabeta.
Gli esperti delle Nazioni Unite hanno descritto il suo caso come un chiaro esempio di “discriminazione strutturale contro le donne” in Iran.
La scorsa settimana, i relatori speciali delle Nazioni Unite, compreso il relatore speciale sull'Iran, hanno formalmente invitato le autorità iraniane a sospendere la sua esecuzione.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno affermato che Koohkan era vittima di povertà, matrimonio infantile e violenza domestica e che la sua esecuzione costituirebbe una grave violazione degli obblighi internazionali dell'Iran.
Quest'anno in Iran sono state giustiziate più di 50 donne, molte delle quali in circostanze simili.
https://iranwire.com/en/women/146864-iranian-woman-sentenced-to-death-for-killing-abusive-husband-pardoned/
https://iranhr.net/en/articles/8439/








