26 Dicembre 2022 :

Respinto il ricorso di Mohammad Ghobadlou contro la condanna a morte.
Mohammad Ghobadlou, 22 anni, figlio di Mohammad Ali, è uno degli arrestati durante le proteste del 2022. È stato accusato di "corruzione sulla terra attraverso un'ampia azione contro gli agenti di polizia colpendo un'auto e uccidendo il (sergente maggiore) Farid Karampour Hasanvand", e ferendo altri 5 poliziotti.
Ieri mattina, sabato 24 dicembre, l’agenzia di stampa governativa Mizan, che pubblica le notizie del sistema giudiziario, aveva scritto che le condanne a morte di Mohammad Ghobadlou e Saman Seidi (Yasin) erano state annullate dalla Corte Suprema. La notizia era stata ripresa dall’avvocato Amir Raisian, difensore di Ghobadlou, che l’aveva postata sul proprio profilo social.
Tuttavia, alcune ore dopo la stessa agenzia, citando l’ufficio stampa della Corte Suprema, ha smentito la notizia, e ha scritto che la condanna di Ghobadlou è stata confermata.
L'udienza di Ghobadlou si è tenuta sabato 10 dicembre presso il tribunale penale di Teheran. Una fonte ha detto a IHRS: “Mohammad Ghobadlou è stato processato in un tribunale iniquo. È stato condannato a morte in un breve processo senza poter essere assistito da un avvocato scelto dalla famiglia”.
Secondo la dichiarazione della sua famiglia, Mohammad ha un disturbo bipolare. E durante l'udienza, a causa della mancanza di farmaci, non era in uno stato normale e non era in grado di difendersi. Lo psichiatra forense nominato dalla corte è stato stile all’imputato, dichiarandolo in grado di comprendere le conseguenze delle sue azioni. La famiglia invece è in possesso di cartelle cliniche che in precedenza lo dichiaravano incapace di intendere e di volere. Inoltre lo stesso Ghobadlou, nella sua testimonianza davanti alla corte, ha detto: “Al momento dell'incidente, non prendevo le mie medicine da due mesi. E non dormivo da tre notti, ed ero arrabbiato e irritato per i video che vedevo su internet”.

https://en.iranhrs.org/mohammad-qabadlos-death-sentence-confirmed/