04 Marzo 2019 :
La Corte Suprema indiana ha commutato in ergastolo la pena di morte emessa contro un uomo per aver ucciso un bambino, dopo che nelle sue poesie ha mostrato di aver realizzato il suo errore e di voler cambiare, ha riferito l’agenzia PTI il 3 marzo 2019.
Un collegio guidato dal giudice A K Sikri ha osservato che Dnyaneshwar Suresh Borkar aveva 22 anni quando ha commesso il crimine e che mentre era in prigione ha cercato di "unirsi alla società" e diventare un "uomo civilizzato".
Il panel, comprendente anche i giudici S Abdul Nazeer e M R Shah, ha detto che Borkar è stato incarcerato per 18 anni e che la sua condotta ha dimostrato che potrebbe essere riformato e riabilitato.
Ha rilevato diverse circostanze attenuanti a favore del detenuto e che "dalle poesie, scritte da lui in prigione, sembra che abbia realizzato il suo errore che è stato commesso da lui nel momento in cui era giovane e che è disposto a cambiare".
Borkar si era rivolto alla Corte Suprema contestando la sentenza del maggio 2006 dell'Alta Corte di Bombay che aveva confermato la pena di morte che gli era stata assegnata da un tribunale di Pune per aver ucciso un minorenne.