04 Settembre 2025 :
Un tribunale speciale di Mathura, nello stato indiano dell’Uttar Pradesh, il 2 settembre 2025 ha condannato a morte un uomo di 50 anni per aver rapito, violentato e ucciso una bambina Dalit di otto anni nel 2020, definendo il caso come "più raro tra i rari per la sua brutalità".
Il referto dell'autopsia ha rivelato molteplici lesioni interne con emorragie, che hanno causato la morte della vittima.
Il pubblico ministero Subhash Chaturvedi ha dichiarato: "Il medico, Sonu Chaturvedi, che ha eseguito l'autopsia, ha riscontrato le lesioni ed è probabile che la vittima sia morta a causa di una grave emorragia, poiché il condannato, dopo averla aggredita, l'ha strangolata e l'ha lasciata morire nella foresta di notte".
Il 26 novembre 2020 l’alunna di seconda media fu rapita mentre raccoglieva legna da ardere con una donna del suo villaggio nel distretto di Mathura.
Suo padre ha sporto denuncia di scomparsa quando la bambina non è tornata a casa quella sera. La polizia ha poi trovato il suo corpo in una zona boschiva di Vrindavan, dove era stata strangolata con i suoi stessi vestiti.
L'imputato, un abitante del villaggio, è stato arrestato due giorni dopo, il 28 novembre.
È stata registrata una denuncia ai sensi delle sezioni 363 (rapimento), 376 (stupro), 377 (rapporti sessuali contro l'ordine naturale), 302 (omicidio) e 201 (distruzione di prove) del Codice Penale Indiano (IPC), insieme a sezioni del Pocso Act (Legge sulla Protezione dei Minori da Crimini Sessuali) e dello SC/ST Act (Legge per la Prevenzione di Atrocità contro Caste e Tribù).
Un atto d'accusa è stato depositato il 25 gennaio 2021 e il processo è iniziato il mese successivo.
Durante il processo, la polizia ha presentato le testimonianze di nove persone, prove scientifiche e i risultati dell'autopsia.
Gli investigatori hanno trovato tracce di tessuto cutaneo del condannato nelle unghie della vittima e una donna del villaggio ha testimoniato che l'uomo era un delinquente abituale che spesso si comportava male con le ragazze.
Il giudice Brijesh Kumar ha respinto la richiesta di clemenza dell’imputato, che ha detto di essere incensurato.
Il tribunale ha ritenuto l’imputato colpevole, stabilendo che "sarà appeso per il collo fino alla morte". Ha inoltre imposto al condannato una multa di 320.000 rupie.