21 Ottobre 2025 :
Un'Alta Corte dello stato indiano del Kerala ha commutato la condanna a morte che era stata inflitta a un uomo in relazione a un caso del 2016, ha riportato il Times of India il 15 ottobre 2025.
Anil Kumar, alias Kolusu Binu, insieme a un complice avrebbe ucciso a Koliyoor un uomo di 45 anni, violentato e percosso sua moglie, lasciandola in stato vegetativo permanente.
Il collegio di giudici A K Jayasankaran Nambiar e Jobin Sebastian, ha confermato la colpevolezza di Binu, modificando in ergastolo le pene imposte per i reati di cui agli articoli 302 (omicidio) e 376A (stupro) del Codice Penale Indiano, a condizione che l’uomo, originario di Vembayam a Thiruvananthapuram, sconti la reclusione senza possibilità di liberazione per 30 anni, per entrambi i reati.
Le pene sono cumulabili.
L’Alta Corte è giunta a questa decisione dopo aver considerato le circostanze aggravanti e attenuanti, sulla base di una relazione di studio sulle attenuanti presentata dalla Square Circle Clinic, National Academy of Legal Studies and Research (NALSAR) di Nuova Delhi.
Nel frattempo, la Corte ha respinto il ricorso presentato dal secondo imputato Chandrasekharan, alias Chandran, di Veloor nel Tamil Nadu, che aveva impugnato la condanna all'ergastolo inflittagli dal tribunale di primo grado.
Secondo l'accusa, nelle prime ore del 7 luglio 2016, Binu e Chandran si sono introdotti nell'abitazione della vittima a Koliyoor, a Thiruvallam, Thiruvananthapuram, mentre dormiva insieme alla moglie. Hanno aggredito la coppia usando una mazza e una spranga di ferro. L'uomo è morto sul colpo, mentre Binu avrebbe violentato la moglie della vittima, lasciandola in coma a causa delle gravi lesioni cerebrali riportate nell'aggressione. Gli imputati hanno poi rubato gli ornamenti d'oro e altri oggetti di valore della donna, prima di fuggire.
Il crimine è venuto alla luce quando i figli della coppia, che dormivano in una stanza adiacente, si sono svegliati la mattina successiva. Sebbene la moglie abbia poi ripreso conoscenza, non ha mai recuperato la memoria.
Durante le indagini, è emerso che Binu conosceva la famiglia della vittima. I figli della coppia hanno testimoniato che il padre aveva precedentemente aiutato la moglie di Binu a sporgere denuncia alla polizia contro di lui per aggressioni continue.
Nel 2019, il tribunale di primo grado di Thiruvananthapuram ha condannato il primo imputato a morte ai sensi dell'articolo 302 (omicidio) del Codice Penale Indiano e alla reclusione per il resto della sua vita ai sensi dell'articolo 376A (stupro). Gli sono state inoltre inflitte ulteriori pene detentive per reati quali violazione di proprietà privata, rapina e tentato omicidio.
Il secondo imputato, Chandran, è stato condannato all'ergastolo per omicidio, oltre a ulteriori pene per reati correlati.
Nell'esaminare il ricorso, l’Alta Corte ha osservato che, sebbene il rapporto della polizia e quello del magistrato di sorveglianza non fossero favorevoli a Binu, la relazione sulle attenuanti dimostrava chiaramente la possibilità di una sua riforma. Osservando che il caso non rientra nella categoria dei "più rari tra i rari", l’Alta Corte ha commutato quindi la sua condanna a morte in ergastolo.