10 Febbraio 2025 :
La Corte Suprema indiana ha annullato la condanna a morte che era stata inflitta a un uomo di Agra per gli omicidi del fratello, della cognata e dei loro quattro figli, ha riportato il Times of India il 10 febbraio 2025.
L'uomo, Gambhir Singh, è in prigione da 13 anni.
Riferendosi agli inquirenti, la Corte Suprema ha affermato che "l'indagine su un caso che coinvolge gli orribili omicidi di sei persone è stata condotta in modo estremamente superficiale e negligente".
La Corte ha ritenuto che l'indagine della polizia di Agra non sia riuscita a fornire "prove adeguate" per condannare l'imputato, aggiungendo che "la tesi dell'accusa è piena di buchi impossibili da sanare".
Respingendo la testimonianza dell'ufficiale inquirente, la Corte ha affermato di non aver trovato "nulla a sostegno della teoria del movente" del crimine e ha evidenziato le lacune nella gestione delle prove, in particolare per quanto riguarda l'uso delle armi del delitto.
"Dopo aver esaminato tutto il materiale disponibile a verbale, riteniamo che nel caso in questione ci sia stato un approccio totalmente svogliato da parte dell'agenzia investigativa e dell'accusa", ha affermato la Corte nella sentenza emessa il 28 gennaio, resa disponibile il 7 febbraio.
Gambhir Singh era stato accusato di aver ucciso nel 2012 il fratello maggiore Satyabhan, la moglie Puspa e i loro quattro figli, presumibilmente con un'ascia.
Secondo l’accusa, avrebbe commesso gli omicidi per una disputa relativa a una proprietà nel villaggio Turkiya, presso Agra.
Nel 2017 gli era stata inflitta la pena di morte da un tribunale di primo grado ai sensi della sezione 302 del Codice Penale indiano (omicidio).
Nel 2019 l'Alta Corte di Allahabad aveva respinto il suo appello contro la condanna emessa dal tribunale inferiore.