DL SICUREZZA: AUDIZIONE NESSUNO TOCCHI CAINO, RITA BERNARDINI ANNUNCIA SCIOPERO DELLA FAME

Rita Bernardini

23 Aprile 2025 :

L’associazione Nessuno tocchi Caino è stata audita dalle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali congiunte sulla conversione del decreto sicurezza. Sono intervenuti Sergio D’Elia, segretario dell'associazione, Rita Bernardini, presidente ed Elisabetta Zamparutti, tesoriere.
Sergio D’Elia, si legge in una nota dell'associazione, sull’introduzione del reato di resistenza passiva, volto a criminalizzare anche il dissenso espresso in forme nonviolente, ha dichiarato che “pensare che l’ordine e la sicurezza di un istituto penitenziario possano essere assicurati dalla minaccia di sanzioni (che peraltro già esistono) e dalla esclusione dai benefici (che peraltro è già prevista) è la solita illusoria convinzione del valore deterrente della pena”. D'Elia ha quindi mostrato una foto di Marco Pannella durante una delle sue azioni di disobbedienza civile e ha invitato a cancellare la norma affermando che “per mantenere ordine e sicurezza in carcere servono misure incentivanti e premiali della buona condotta come, ad esempio, l’aumento dei giorni di liberazione anticipata o il provvedimento di clemenza invocato fino all’ultimo giorno delle loro vite sia dal leader radicale che da Papa Francesco”.
Nel suo intervento Rita Bernardini che, a proposito della resistenza nonviolenta in carcere, ha ricordato i 20.000 detenuti in sciopero della fame a sostegno dell’approvazione dei decreti attuativi della riforma seguita agli Stati generali sul carcere, ha affermato che “il decreto sicurezza non si cala nella realtà del carcere quale è oggi, spesso privo di umanità e, a causa del sovraffollamento, di trattamenti degradanti della dignità umana”, e ha citato come esempio la visita fatta a Pasqua nel carcere femminile di Rebibbia dove ha trovato due giovani madri, portate dai domiciliari in carcere con i loro bambini senza che avessero compiuto alcuna infrazione, sol perché i loro piccoli avevano compiuto un anno. Anche a fronte di questa irragionevolezza ha annunciato, a partire dalla mezzanotte di oggi, uno sciopero della fame “per fare riflettere i parlamentari, sempre più espropriati dei loro diritti, affinché siano espunte le parti più manifestamente incostituzionali del provvedimento”.
Elisabetta Zamparutti ha ricordato come l’Italia faccia parte di organizzazioni internazionali che hanno criticato anch’esse il decreto a partire dal Commissario europeo per i diritti umani, Michael O’Flaherty, che già aveva chiesto di non approvare, senza radicali modifiche il testo del Ddl Sicurezza (ora riprodotto nel DL all’esame della Camera dei Deputati), perché in contrasto con la Convenzione europea per i diritti dell'uomo. Proprio in caso di scioperi della fame in carcere “lo Stato è tenuto a considerare e valutare le ragioni della protesta dei detenuti, oltre a garantire una risposta significativa alle loro lamentele e richieste”. Questo vale in particolare in Italia che è stata condannata dalla Corte Edu per le condizioni detentive ritenute anche nei rapporti del Cpt non conformi agli standard internazionali. Il che aggiunge motivi per i detenuti di contestare con mezzi pacifici lo stato in cui vivono.

 

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