COREA DEL NORD: ALMENO 7 GIUSTIZIATI PER AVER GUARDATO VIDEO POP SUDCOREANI

Il leader nordcoreano Kim Jong-Un

16 Dicembre 2021 :

Un nuovo rapporto di un gruppo per i diritti umani ha reso noto che la Corea del Nord ha giustiziato pubblicamente almeno sette persone per aver guardato o distribuito video K-pop (musica pop sudcoreana) nell'ultimo decennio, ha riportato il New York Times.
Il rapporto è stato pubblicato il 15 dicembre 2021 dal Transitional Justice Working Group e si basa su interviste a quasi 700 fuorusciti della Corea del Nord. Il rapporto contiene testimonianze di esecuzioni pubbliche avvenute sotto il leader nordcoreano Kim Jong-un, sostenendo che uno dei reati più comuni fosse "guardare o distribuire video sudcoreani".
Kim Jong-un ha definito il K-pop un "cancro vizioso", lamentandosi del fatto che la cultura sudcoreana stia corrompendo "l'abbigliamento, le acconciature, i discorsi, i comportamenti" dei nordcoreani, secondo quanto riportato dal Times.
Jean Lee, Senior fellow del Wilson Center, ha spiegato alla CNN che la Corea del Nord vede come una minaccia per i giovani "guardare film sudcoreani e vedere com'è la vita per i coreani al di fuori del loro Paese, perché stanno vedendo immagini di Seoul, di come bene stiano vivendo, come liberamente stiano vivendo."
Il Times ha ricordato che la distribuzione di programmi di intrattenimento sudcoreani può essere punibile in Corea del Nord con la morte, in base a una legge adottata nel Paese l'anno scorso, inoltre il mese scorso un uomo che avrebbe trafficato in Corea del Nord la serie Netflix sudcoreana Squid Game è stato condannato a morte.
Il nuovo rapporto sui diritti umani afferma che "le famiglie delle persone giustiziate sono state spesso costrette ad assistere all'esecuzione". Ha inoltre rilevato che la Corea del Nord ha risposto alle critiche internazionali modificando le proprie modalità di esecuzione", selezionando siti di esecuzione più facili da controllare" per prevenire fughe di notizie.
L'autore principale del rapporto Ahyeong Park ha affermato che "gli omicidi condotti dallo Stato continuano a verificarsi con modalità che potrebbero non essere così visibili dall’opinione pubblica come in passato", aggiungendo che "ciò a cui dobbiamo prestare maggiore attenzione sono le uccisioni non pubbliche, come gli omicidi segreti o 'al chiuso'".

 

altre news