CARCERE: NESSUNO TOCCHI CAINO, BERSAGLIO DI REPORT (RAI 3) TRAMITE MAMBRO E FIORAVANTI SONO LE ALTE CORTI DI GIUSTIZIA

05 Aprile 2023 :

Roma, 5 aprile 2023

Sulla trasmissione Report di Rai 3 di lunedì scorso dedicata alla questione dell’ergastolo ostativo e del 41bis, il Segretario di Nessuno tocchi Caino, Sergio D’Elia, ha così commentato in un posto pubblicato sulla sua pagina Facebook:

“Quando Francesca e Valerio sono usciti da Rebibbia non c’erano i “poteri forti” ad attenderli, c’erano i senza potere, gli inermi, i radicali nonviolenti, pannelliani di Nessuno tocchi Caino. Fermi nella convinzione della loro diversità dai tempi del delitto e anche della loro estraneità al più orribile dei delitti. Forti della supremazia dei valori costituzionali e universali sui sentimenti popolari di vendetta. Osservanti del diritto-dovere di accoglienza degli ultimi tra gli ultimi: i carcerati.
A ben vedere, la trasmissione infamante della tv di stato - tramite le persone di Francesca, Valerio e Marcello (parlo solo di quelli che conosco) - ha voluto colpire quello che essi, nella loro seconda vita, hanno incarnato: la semplice verità che l’uomo della pena può essere diverso da quello del delitto e il diritto umano alla speranza che non po' essere negato a nessuno.
In realtà, non sono loro, sono le più alte corti di giustizia, di Strasburgo, costituzionali, di cassazione, a essere imputate di mafiosità, terrorismo, criminalità, le loro sentenze ispirate e votate alla difesa dei diritti umani fondamentali a essere condannate a morte.
Caino non abita da noi, ha occupato la mente, l’animo, il verbo di chi, nel nome di Abele, è diventato Caino. Nel suo pubblico servizio, Report non dispensa verità e conoscenza, pensa solo a male, nutre solo cattivi sentimenti, compie atti malvagi. Come le Erinni, le mostruose figure della notte, anima un potere sotterraneo e oscuro, trama sospetti, sibila maldicenze, semina odio. Con ciò causando danni individuali e sociali incalcolabili. Ma il nostro “Nessuno tocchi Caino” vale anche per loro, per le Erinni della tv di Stato. Perché a tutti, anche a loro, vogliamo che succeda ciò per cui noi lottiamo: la conversione del potere allo Stato di Diritto, a un ordine fondato sul dialogo e la nonviolenza, a una vita fondata sull’amore, a una giustizia temperata dalla grazia.”

 

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