17 Luglio 2014 :
il giudice federale Cormac Carney ha annullato la condanna a morte di Ernest Jones, e nel suo provvedimento ha dichiarato incostituzionale la pena di morte in California per la lentezza e arbitrarietà con cui viene applicata, sconfinando nella tortura, ossia nella “punizione crudele ed inusuale” che viene esplicitamente vietata dall’8° emendamento alla costituzione degli Stati Uniti.Il giudice Carney, considerato un conservatore, nominato giudice federale nel 2003 dal presidente George W. Bush, nel suo provvedimento ha definito il sistema della pena di morte, così come è in vigore in California, “arbitrario e completamente disfunzionale”.
Ha ricordato che da quando gli elettori hanno votato per la reintroduzione della pena di morte nel 1978 oltre 900 persone sono state condannate a morte, e di queste solo 13 sono state giustiziate.
Ha poi ricordato che dal 2006 le esecuzioni sono sospese per una serie di ricorsi legali pendenti, e che ormai oltre il 20% dei 748 detenuti attualmente nel braccio della morte dello stato ha compiuto 60 anni, e che molti di loro sono nel braccio della morte da oltre 25 anni. Almeno 17 detenuti hanno terminato la serie di possibili appelli, ma non è prevista in alcun modo la loro esecuzione, visto che lo stato, al momento, non ha nemmeno in vigore un protocollo di esecuzione che sia stato approvato. Il giudice ha poi notato che mentre in altri stati sono i detenuti ad allungare in ogni modo possibile la serie di appelli e ricorsi, i ritardi in California nascono da carenze del sistema, e alla fine, quando su 900 persone condannate solo 13 vengono giustiziate, e non perché queste 13 abbiano commesso reati più gravi degli altri ma solo per una serie di cause concomitanti esterne, si deve riconoscere che un sistema giudiziario così congegnato è ingiusto, e non svolge più né un compito di deterrenza, né svolge la sua funzione “retributiva”. Con questa premessa il giudice Carney ha accolto il ricorso di Ernest D. Jones, che aveva citato in giudizio Kevin Chappell, direttore del penitenziario di San Quentin, dove è ubicato il braccio della morte della California. Secondo gli osservatori, la decisone odierna è al momento priva di effetti, visto che le esecuzioni sono già sospese da tempo per altri motivi e non è previsto che possano riprendere a breve. Avrà invece conseguenze se il prevedibile ricorso del procuratore generale Kamala Harris verrà respinto dalla Corte d’Appello del 9° Circuito, la corte d’appello federale competente per la California.
Nel novembre 2012 un referendum popolare per l’abolizione della pena di morte ottenne solo il 47% dei consensi, e se la dichiarazione di incostituzionalità dovesse “reggere” sarebbe più facile per i parlamentari favorevoli all’abolizione ottenere una legge in tal senso. Gli stessi esperti però non fanno previsioni a lungo termine, considerando che un ulteriore appello dovrebbe essere presentato alla Corte Suprema degli Stati Uniti, corte che negli ultimi anni si è dimostrata più volte riluttante a dichiarare incostituzionale la pena di morte nel complesso, preferendo affrontare solo aspetti parziali della vicenda.