09 Novembre 2015 :
sei persone sono state condannate a morte in Bangladesh per gli omicidi di due ragazzini, in due casi distinti. I primi quattro uomini sono stati condannati all’impiccagione per la brutale uccisione di un 13enne, che ha provocato indignazione nel Paese dopo la diffusione di un video dell'aggressione, ha detto un avvocato.Altri due uomini sono stati condannati all’impiccagione per aver torturato e ucciso un altro 13enne, caso che si è verificato meno di un mese più tardi del primo, ha reso noto un procuratore.
Nel primo caso, dieci persone sono state giudicate colpevoli, nella città nord-orientale di Sylhet, del linciaggio di Samiul Alam Rajon, un verdetto che ha scatenato gli applausi delle centinaia di persone riunitesi fuori dal tribunale.
"Siamo soddisfatti della sentenza. I genitori di Samiul sono soddisfatti," ha detto Shahidul Islam, avvocato della famiglia della vittima. "Sono sicuro che il verdetto invierà un messaggio forte a tutti quelli che picchiano e molestano i bambini", ha aggiunto Islam.
Samiul, accusato di aver rubato una bicicletta, è stato legato ad un palo l'8 luglio e poi sottoposto ad una brutale aggressione. L'autopsia ha evidenziato 64 lesioni distinte inflitte all'adolescente.
Un video di 28 minuti del linciaggio, che è stato ampiamente diffuso dopo l'invio sui social media, ha provocato manifestazioni di piazza per chiedere l’impiccagione dei colpevoli. L'avvocato ha detto alla AFP che il principale imputato, Kamrul Islam, è stato condannato a morte. Tre dei suoi amici hanno avuto la stessa condanna, compreso uno che è stato processato in contumacia dopo essersi dato alla fuga. Altri sei imputati hanno avuto pene detentive che vanno dall’ergastolo ad un anno, ha aggiunto.
Anche Kamrul Islam era fuggito in Arabia Saudita, il giorno dopo l'aggressione, ma è stato in seguito arrestato e estradato dopo la soffiata ricevuta dalla polizia ad opera della grande comunità di espatriati del Bangladesh nel Paese. Nel video, si sente il giovane terrorizzato che grida: "Per favore non mi picchiate così, finirò per morire".
A un certo punto gli viene detto di andare via. Tuttavia mentre cerca di rimettersi in piedi, uno degli aggressori grida: "Le sue ossa sono a posto, picchiamolo ancora".
L'avvocato di Kamrul Islam ha detto che presenterà appello.
"Non meritava la pena di morte, perché non aveva alcuna intenzione di uccidere il ragazzo”, ha detto l'avvocato, che non ha fornito le proprie generalità. Nel secondo caso, nella città sud-occidentale di Khulna, un meccanico e il suo assistente sono stati condannati all’impiccagione per aver torturato fino alla morte un ex dipendente 13enne con un compressore utilizzato per gonfiare i pneumatici.
La polizia ha detto che il datore di lavoro, Mohammad Sharif, era diventato furioso poiché Rakib aveva lasciato la sua officina per un altro lavoro, così ha inserito il tubo del compressore nel retto della vittima ed ha acceso la macchina.
"Sharif e il suo assistente Mohammad Mintu sono stati condannati a morte per l'omicidio di Rakib", ha riferito alla AFP il procuratore Sultana Rahman.
(Fonti: AFP, 8/11/2015)