AUTORITA’ PALESTINESE: CONDANNATO ALLA FUCILAZIONE PER COLLABORAZIONE CON ISRAELE

Miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza

02 Novembre 2009 :

un poliziotto pro-Fatah è stato condannato a morte a Gaza da un tribunale militare di Hamas per aver collaborato con Israele, rende noto il Ministero degli Interni di Hamas.
Abdulkareem Shrair, 35 anni, residente nel quartiere Az-Zaitun a Gaza, “è stato accusato di tradimento ai sensi degli articoli (131/a), (140/b), (148) del Codice Rivoluzionario Palestinese (1979)”, fa sapere il Ministero ai media, aggiungendo che la sua cooperazione con Israele ha causato l’uccisione di militanti palestinesi. Il comunicato del Ministero non fornisce dettagli relativi alle suddette uccisioni.
Shrair era un poliziotto arruolato negli ex servizi di sicurezza facenti capo al presidente palestinese Mahmoud Abbas, del partito Fatah.
Dopo aver sconfitto le forze di Abbas e preso il controllo di Gaza nel 2007, Hamas ha istituito tribunali che hanno processato decine di ex ufficiali della sicurezza che sarebbero stati coinvolti in attacchi contro i sostenitori di Hamas, durante la lotta tra le due fazioni di Hamas e Fatah.
Shrair è stato inoltre ritenuto colpevole di omicidio in base gli articoli (378/ a) e (88/a) dello stesso Codice Rivoluzionario.
Il tribunale ha stabilito che il condannato debba essere fucilato e che può essere presentato appello. Il Centro Palestinese per i Diritti Umani ha osservato che il Codice Penale Palestinese del 1979 “ è il Codice Penale Rivoluzionario dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). È incostituzionale all’interno dell’Autorità Nazionale Palestinese perché non è stato presentato né approvato in Parlamento”.
Le condanne a morte richiedono l’approvazione del presidente Abbas, il quale non riconosce sentenze e decisioni prese dall’amministrazione di Hamas a Gaza. Abbas ha spostato il proprio quartier-generale nella West Bank dal 2007. Nel frattempo, la Commissione Indipendente per i Diritti Umani (ICHR) ha contestato aspramente la condanna a morte di Shrair, definendola “una sconfitta e un danno pericoloso nei confronti del diritto alla vita e del giusto processo”.
 

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