ARABIA SAUDITA: DUE INDONESIANE EVITANO DECAPITAZIONE

18 Gennaio 2012 :

due donne indonesiane, lavoratrici in Arabia Saudita, hanno ottenuto l'annullamento della sentenza di morte e ritorneranno presto a casa, ha detto Humphrey Djemat, portavoce della task force governativa di Jakarta per la protezione dei lavoratori migranti.
In una e-mail mandata all’agenzia di stampa Antara, Humphrey ha identificato le due donne: Mesi binti Dama Idon, che era stata ritenuta colpevole di praticare la stregoneria, e Neneng Sunengsih accusata di aver ucciso il bambino di 4 mesi del suo datore di lavoro.
"Entrambe voleranno in Indonesia molto presto. Ritorneranno probabilmente il 19 gennaio" ha detto Humphrey.
Quando Mesi era stata condannata a morte da un tribunale saudita, il dipartimento per gli affari legali del consolato indonesiano aveva presentato appello per ridurre la pena.
Nel luglio del 2011 una corte d'appello saudita ha ridotto la pena a 10 anni di reclusione. E 'stata poi annullata dal leader saudita Abdullah bin Abdul Aziz, il quale ha ordinato al tribunale di lasciar cadere tutte le accuse nei confronti di Mesi.
Nel frattempo Neneng, originaria di Sukabumi, Giava occidentale, era stata processata il 12 novembre 2011. Originariamente giudicata colpevole, è poi stata assolta e liberata.
Il consolato indonesiano aveva assunto un avvocato locale, Naseer Al Dandani, per rappresentare Neneng.
L'avvocato ha convinto il pubblico ministero e i giudici che non c'erano prove sufficienti per incriminare Neneng dal momento che le sue impronte digitali non sono state trovate su alcuni elementi raccolti sulla scena del crimine.
Il fatto che i genitori del bambino si siano rifiutati di firmare il permesso per eseguire un esame post-mortem sul bambino ha ostacolato gli investigatori locali nella ricerca della causa della morte.
 

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