20 Febbraio 2021 :
Un tribunale algerino il 18 febbraio 2021 ha condannato a morte un jihadista per il rapimento e la decapitazione dell'alpinista francese Herve Gourdel, avvenuti sei anni fa, al termine di un processo durato un giorno.
L'omicidio nel 2014 in Algeria di Gourdel fu rivendicato da un gruppo jihadista affiliato allo Stato Islamico.
Gourdel, 55 anni, fu rapito mentre esplorava il massiccio nel Parco Nazionale di Djurdjura, un richiamo per gli escursionisti, ma anche a lungo un santuario per i jihadisti.
Tre giorni dopo la sua scomparsa, uomini armati della formazione islamista Jund al-Khilafa - in arabo i “Soldati del Califfato” - pubblicarono un video del suo omicidio.
Il processo si è aperto il 18 febbraio con 14 imputati, otto dei quali accusati di essere jihadisti responsabili del rapimento e dell'omicidio di Gourdel.
Tuttavia solo uno degli otto, Abdelmalek Hamzaoui, è in carcere. Gli altri sette sono stati processati e condannati a morte in contumacia.
Il 18 febbraio, Hamzaoui è stato portato in tribunale in ambulanza su una sedia a rotelle, accompagnato da un'équipe medica e sorvegliato dalle forze speciali della polizia.
Su richiesta degli avvocati della difesa, l'apertura del processo è stata ritardata di due settimane a causa delle sue cattive condizioni di salute.
Interrogato dal giudice, Hamzaoui ha negato di aver preso parte al rapimento e all'uccisione di Gourdel, sostenendo di essere stato accusato solo per "chiudere il caso e compiacere i francesi".
Hamzaoui è stato riconosciuto colpevole e condannato a morte, sebbene dal 1993 sia in vigore una moratoria sulle esecuzioni in Algeria.
Altri sei imputati, accusati di non aver informato tempestivamente le autorità del rapimento di Gourdel, sono stati tutti assolti, secondo un giornalista dell'AFP in tribunale.
Cinque erano compagni di arrampicata di Gourdel, che trascorsero 14 ore in cattività insieme a lui prima di essere rilasciati. Quattro di loro hanno formalmente identificato Hamzaoui in tribunale come uno dei rapitori.