USA - Year End Report - “Rapporto di fine anno” del Death Penalty Information Center

USA - DPIC Year End Report 2021

12 Gennaio 2022 :

Year End Report - “Rapporto di fine anno” del Death Penalty Information Center. Abolizione della pena di morte in Virginia, 19 nuove condanne a morte, e 11 esecuzioni nel 2021.
La storica abolizione della pena di morte da parte della Virginia, primo stato del sud ad abolire la pena di morte, ha evidenziato un anno in cui sondaggi dell'opinione pubblica, esecuzioni e nuove condanne a morte sono tutti segnali della continua erosione del sostegno alla pena capitale negli Stati Uniti. A fine dicembre, 20 persone erano state condannate a morte, una in più rispetto al record minimo che, dal 1972 ad oggi, era stato stabilito nel 2020.
Cinque stati e il governo federale hanno compiuto 11 esecuzioni, il record minimo dal 1988. Nel 2020 le esecuzioni erano state 17, cifre fortemente caratterizzate dalla conclusione della presidenza Trump, che al solo livello federale aveva fatto compiere 13 esecuzioni, 10 nel 2020 e 3 nel 2021.
A tenere le cifre così basse, sia come condanne che come esecuzioni, ha certamente contribuito l’epidemia di Covid, ma la tendenza è chiara: il 2021 ha segnato il settimo anno consecutivo in cui ci sono state meno di 50 condanne a morte e 30 esecuzioni.
"La pena di morte è diventata sempre più isolata geograficamente nel 2021, e il sostegno pubblico è sceso ai livelli più bassi in mezzo secolo", ha affermato Robert Dunham, direttore del DPIC. "L'abrogazione della Virginia ha creato una zona esente dalla pena di morte lungo la costa atlantica degli Stati Uniti che ora va dal confine canadese del Maine al confine settentrionale della Carolina. A ovest, una zona “death free” copre la costa del Pacifico dall'Alaska al Messico. La manciata di stati che continua a spingere per la pena capitale sono una evidente anomalia, stati che spesso ignorano il giusto processo, non prendono atto dei seri problemi che si sono verificati nel corso delle loro precedenti esecuzioni, e si trovano all'ombra di lunghe storie di razzismo e di un sistema penale parziale". Il DPIC non prende posizione sulla pena di morte, ma critica il modo in cui viene amministrata. "Stiamo assistendo a un numero sempre minore di esecuzioni, ma quelle che si verificano dimostrano che la pena di morte non è riservata ai “peggiori tra i peggiori”, come prevedrebbe la norma, ma ai più vulnerabili tra i vulnerabili", ha affermato Ngozi Ndulue, vicedirettore del DPIC. “Il governo federale ha iniziato il 2021 con le ultime tre esecuzioni della “frenesia trumpiana”, giustiziando persone con gravi malattie mentali, disabilità intellettiva e prove non esaminate di innocenza. Le esecuzioni statali da allora hanno seguito lo stesso schema. Tutti i detenuti giustiziati quest'anno, tranne uno, presentavano menomazioni significative come gravi malattie mentali; lesioni o danni cerebrali; un QI nella gamma dei disabili intellettivi, o traumi infantili gravi cronici, negligenza e abusi”.
Con l'abolizione in Virginia a marzo, la maggior parte degli stati ha ora abolito la pena di morte (23) o ha una moratoria formale sul suo uso (3). Altri dieci stati non compiono esecuzioni da almeno dieci anni. Leggi abolizioniste bipartisan sono al vaglio dei parlamenti di Ohio e Utah. Solo cinque stati e il governo federale hanno compiuto esecuzioni nel 2021. Il Texas e il governo federale hanno giustiziato tre persone ciascuno. Oklahoma ne ha giustiziati due. Tre stati - Alabama, Mississippi e Missouri - hanno giustiziato ciascuno una persona. Il cambiamento nelle amministrazioni presidenziali ha posto fine all'aberrante follia di esecuzioni del governo federale e ha messo in pausa le esecuzioni federali. Tuttavia, l'amministrazione Biden ha inviato messaggi contrastanti sulla sua politica sulla pena di morte, e non ha preso provvedimenti affinché nei vari processi federali in corso nella nazione i procuratori federali non chiedessero condanne a morte, né ha commutato le condanne dei 46 detenuti del braccio della morte federale.
Nuove condanne a morte sono state imposte in 7 stati. (Il DPIC, per evitare sovrapposizioni con i dati degli anni precedenti, considera le condanne "nuove", ossia processi recenti, non condanne già emesse in passato, poi annullate, e poi eventualmente riemesse).
Oklahoma e Alabama hanno imposto ciascuna 4 nuove condanne a morte. California e Texas e Florida ne hanno emesse 3, mentre Nebraska e Tennessee ne hanno imposta 1 ciascuna. Il razzismo ha continuato a infettare l'uso della pena di morte nel 2021, come ha fatto sin dagli inizi della nazione. La maggior parte dei condannati a morte nel 2021 (11 su 19, 57,89%) erano neri o latini; Il 56% dei giustiziati (6 su 11) erano neri. L'83,3% delle condanne a morte e la metà delle esecuzioni che coinvolgono uomini neri erano per reati interrazziali, così come tre delle quattro nuove condanne a morte inflitte agli imputati latini. Più di ¾ delle nuove condanne a morte (14 su 19) riguardavano una vittima bianca e nessuna persona bianca è stata condannata o giustiziata in un caso che non riguardava una vittima bianca. Il Rapporto fornisce poi altri dettagli:
Altri due detenuti nel braccio della morte sono stati prosciolti nel 2021, portando a 186 il numero di persone condannate a morte che dal 1972 ad oggi hanno vista riconosciuta formalmente la propria innocenza (o comunque l’assoluta insufficienza di prove). Ciò equivale a un esonero ogni 8,3 esecuzioni nell'era moderna.
Un'analisi di 600 sondaggi sull'opinione pubblica sulla pena di morte condotti nel corso di 75 anni ha indicato che il sostegno pubblico alla pena capitale è costantemente diminuito dagli anni '90 ed era inferiore nel 2021 rispetto a qualsiasi altro periodo dal 1966.
Tre stati: Alabama, Oklahoma , e Texas — hanno rappresentato la metà di tutte le condanne a morte e la maggior parte delle esecuzioni. Per il settimo anno consecutivo non ci sono state esecuzioni a ovest del Texas.
Gli Stati Uniti, oltre che in Stati, sono divisi in 3.141 Contee. Prendendo le contee come unità amministrativa rappresentativa, solo cinque contee — Harris, Dallas, Tarrant e Bexar in Texas e la contea di Oklahoma in Oklahoma — rappresentano ora più del 20% di tutte le esecuzioni negli Stati Uniti dagli anni '70. Questo rimarca l’isolamento geografico e l'arbitrarietà della pena di morte. In particolare, non ci sono state condanne a morte in molte contee precedentemente soggette ad un uso intensivo della pena di morte, inclusa la contea di Harris in Texas; la Contea di Filadelfia in Pennsylvania; e Contea di Duval in Florida. L'elezione di pubblici ministeri riformisti in quelle e in molte altre contee ha svolto un ruolo significativo nel numero in calo di nuove condanne a morte.

The Death Penalty in 2021: Year End Report | Death Penalty Information Center

 

altre news