27 Maggio 2024 :
23/05/2024 - Texas. Un detective “non c'è stato alcun crimine nel caso di Robert Roberson”
“Ho testimoniato per l'accusa e ho contribuito a mandare Roberson nel braccio della morte nel 2003 (vedi NtC 14/02/2003). Per 20 anni ho pensato che qualcosa fosse andato storto nel caso di Roberson e temevo che non fosse stata fatta giustizia. Se non verrà corretta questa ingiustizia, temo che io e altri porteremo la nostra colpa in eterno” ha dichiarato Brian Wharton, il detective, ora in pensione, che coordinò le indagini.
In un articolo del 23 maggio 2024 pubblicato sul Dallas Morning News, Brian Wharton, il detective supervisore in pensione del caso di Robert Roberson, ha esortato il procuratore distrettuale della contea di Anderson, Allyson Mitchell, a riesaminare il caso, e la Corte d'Appello Penale del Texas a riesaminare una mozione pendente sulle richieste di innocenza del signor Roberson, che sono state precedentemente respinte. “Sarebbe una terribile eredità per tutti noi essere associati all'esecuzione di un uomo innocente sulla base di un giudizio affrettato e dell’uso di prove scientifiche sbagliate”, ha concluso Wharton. “Dobbiamo evitare che il Texas commetta un errore tragico e irreversibile”.
La condanna di Roberson per la morte della figlia di due anni, Nikki, era incentrata sulla teoria, ormai superata, della “sindrome del bambino scosso”. Wharton spiega come l'indagine si sia basata in gran parte su questa “cattiva scienza”, presentata alla giuria come “scienza basata sull'evidenza”, e sottolinea che, secondo il Registro nazionale degli Esoneri (ossia i proscioglimenti dopo una condanna diventata definitiva), ci sono stati 32 proscioglimenti di persone ingiustamente condannate in base a questa teoria. L'autopsia di Nikki aveva evidenziato una grave polmonite - informazione che non era stata fornita a Wharton durante l'indagine - per la quale la bambina stava assumendo farmaci che non vengono più somministrati ai bambini della sua età perché possono causare “problemi respiratori fatali”. Wharton afferma che “ora è riconosciuto che molte malattie naturali che causano privazione di ossigeno, tra cui la polmonite, così come le cadute brevi con impatto alla testa, possono causare la stessa serie di condizioni interne che aveva Nikki”.
Wharton sottolinea anche altri aspetti preoccupanti del caso. Per esempio, alla giuria è stato detto che Nikki aveva subito abusi sessuali, ma questa affermazione si basava esclusivamente sulle speculazioni di un'infermiera senza alcuna prova corrispondente. Durante il processo, il carattere poco reattivo di Roberson ha lasciato perplesso Wharton, inducendolo ad aspettarsi che la difesa presentasse al processo la prova di un qualche disturbo mentale, cosa che non è avvenuta. Solo in appello si è appreso che a Roberson era stato diagnosticato l'autismo, il che spiegherebbe il suo comportamento e impedirebbe l'illazione negativa che fosse privo di emozioni per la morte della figlia. A favore di Roberson lo scorso anno era intervenuto pubblicamente anche il famoso scrittore di “gialli” John Grisham (vedi NtC 11/09/2023). Un caso molto simile, sempre in Texas, è quello di Melissa Lucio.