15 Giugno 2021 :
Noah Espada condannato all’ergastolo “semplice”. Espada, ora 37 anni, ispanico, era stato condannato a morte nel 2005 (vedi NtC 17 agosto 2005) dopo che aveva ammesso di aver ucciso il 2 marzo 2004 Luther “Luke” Scott, 30 anni, l’ex datore di lavoro che lo aveva licenziato due settimane prima. Espada aveva anche confessato di aver ucciso, due giorni prima, facendo irruzione in un appartamento in cui credeva si trovasse Scott, Sandra Ramos, 29 anni.
Il 1° luglio 2015, la Corte d'Appello del Texas aveva annullato la condanna a morte (non il verdetto di colpevolezza) perché la pubblica accusa, per suffragare l’aggravante della “futura pericolosità” dell’imputato aveva chiamato a testimoniare un vicesceriffo, Christopher Nieto, che aveva rilasciato una falsa testimonianza. Nieto, per sostenere che Espada, se condannato “solo” all'ergastolo, avrebbe rappresentato anche in futuro un “pericolo per la comunità” ha affermato falsamente che Espada aveva della droga nella cella, e che aveva, senza provocazione, aggredito un altro detenuto. In un'udienza post-condanna nel 2012 Espada aveva presentato prove che Nieto era stato sospeso dall’incarico per aver minacciato Espada, che era stato indagato per aver fatto entrare droga in prigione, e che pur di non sottoporsi al test del poligrafo sull’indagine per droga si era licenziato. Espada ha anche presentato prove che non aveva aggredito nessuno, ma che, al contrario, era stato Nieto ad organizzare un’aggressione nei suoi confronti da parte di un altro detenuto. Dopo l’annullamento del 2015 si sono susseguiti diversi anni di contenzioso, risolti oggi con un accordo che, tenendo conto della pena già espiata, consentirebbe ad Espada di chiedere la libertà vigilata dopo aver scontato 50 anni, cioè nel 2055, all’età di 71 anni.