USA - Texas. Kerry Max Cook prosciolto

USA - Kerry Max Cook (TX)

23 Giugno 2024 :

19/06/2024 - Texas. Kerry Max Cook prosciolto
Dopo quasi 47 anni, 20 dei quali nel braccio della morte
Il 19 giugno 2024, la Corte d'Appello del Texas ha annullato la condanna di Kerry Max Cook, ritenendolo "effettivamente innocente". Cook, bianco, oggi ha 68 anni, e viene inserito con il numero 198 nella “Innocence List” compilata dal Death Penalty Information Center (DPIC), che tiene nota delle persone che, dal 1973 ad oggi, dopo aver ricevuto una condanna a morte negli anni successivi, spesso molti anni, sono riuscite ad ottenere un completo proscioglimento, che negli Stati Uniti ciene definito “dichiarazione di effettiva innocenza”. Secondo il DPIC, “il signor Cook soddisfa i criteri per l'inclusione nella nostra lista di esoneri, rendendolo la 198esima persona scagionata dopo essere stata condannata a morte”.
Cook era stato condannato a morte nel 1998, era stato scarcerato nel 1997, e nel 2016 aveva ottenuto il ritiro delle accuse da parte dei pubblici ministeri, ma solo oggi la Corte d’Appello ha fatto il passo ulteriore di dichiararlo “effettivamente innocente””.
Cook, arrestato nell’agosto 1977, fu accusato dai procuratori della Smith County di aver violentato, mutilato e ucciso, il 9 giugno 1977, Linda Jo Edwards, 21 anni. Venne condannato a morte una prima volta nel 1978. La prima condanna venne annullata nel 1991. Un secondo processo nel 1992 è stato dichiarato nullo perché la giuria popolare era entrata in stallo, e un terzo processo nel 1994 si è concluso con un nuovo verdetto di colpevolezza e una sentenza di morte. Nel 1996 la Corte d’Appello annullò anche il secondo verdetto di colpevolezza, affermando che la “cattiva condotta” (ossia scorrettezze) della polizia e dei pubblici ministeri aveva inficiato il caso fin dall'inizio. Come purtroppo accade molto spesso in questi casi, i procuratori, pur di non perdere definitivamente il caso, utilizzano il loro potere di “prendere tempo” sostenendo di doversi preparare per un nuovo processo. Mentre fanno questo, propongono all’imputato un accordo “no contest” nel quale l’imputato, pur non dichiarandosi colpevole, non contesta l’accusa. In cambio l’imputato ottiene che la pubblica accusa non allunghi la lista dei ricorsi che può fare (arrivando potenzialmente fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti). Di solito questi “accordi” prevedono che la pena venga rideterminata in “quanto già scontato”, e l’imputato può uscire subito dal carcere. È quanto è successo anche in questo caso. Prima di quello che sarebbe stato il suo quarto processo, previsto per il 1999, Cook nel 1997 accettò l’accordo proposto dalla pubblica accusa, ebbe la pena rideterminata in 20 anni, e venne scarcerato.

Da allora ha sempre insistito nel voler dimostrare la sua completa estraneità al fatto. Un mese dopo la scarcerazione nuovi test del Dna condotti sui fluidi organici raccolti sul corpo della vittima fecero riaprire le indagini su un’altra persona, James Mayfield. Mayfield, un uomo sposato che aveva una relazione con la vittima, era stato uno dei principali sospettati nella prima fase delle indagini, ma poi aveva raggiunto un accordo con la pubblica accusa e in cambio di una testimonianza contro Cook ottenne l’immunità. In seguito Mayfield ha testimoniato di aver mentito su più punti per indirizzare le indagini contro Cook, e i particolari rivelati hanno permesso di dare una diversa lettura anche delle altre testimonianze oculari contro Cook. Soprattutto Mayfield ha ammesso di aver avuto lui un rapporto sessuale con la vittima il giorno prima della sua uccisione. La ritrattazione di Mayfield ha reso inevitabile il ritiro delle accuse, ma allora la corte aveva stabilito che “da sola non è sufficiente a provare la “effettiva innocenza” di Cook”.
Oggi la Corte d’Appello ha modificato la propria opinione: "Questo caso è pieno di accuse di cattiva condotta dello Stato che giustificano l'annullamento della condanna del ricorrente", si legge nella sentenza di mercoledì. "E quando si tratta di un solido supporto per l'effettiva innocenza, questo caso contiene tutto: incontestabili “violazioni Brady” (quando la pubblica accusa occulta elementi che sarebbero stati utili alla difesa, ndt), prove di false testimonianze (la Corte cita “la testimonianza falsa e fuorviante del sergente Collard, ritenuto un esperto di impronte digitali, che ha subito pressioni da parte del procuratore distrettuale), ammissioni di spergiuro e nuove prove scientifiche". La sentenza odierna delinea le numerose irregolarità nel caso, affermando che "diverse azioni dello Stato vanno al di là della negligenza grave e raggiungono la sfera dell'inganno intenzionale nei confronti del tribunale".
"Lo Stato deve provare la colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio, cosa che non ha mai potuto fare in questo caso. Cook non deve quindi provare la sua innocenza al di là di ogni dubbio", si legge nell'opinione di maggioranza, redatta dal giudice Bert Richardson. "Dopo essere stato incarcerato nel braccio della morte per quasi vent'anni, riteniamo che Cook abbia soddisfatto l'onere richiesto per l'effettiva innocenza e che la sentenza venga concessa".
Sulla sua vicenda Cook ha pubblicato un libro, “Chasing Justice”, che ha vinto diversi riconoscimenti letterari.
https://deathpenaltyinfo.org/news/texas-court-of-criminal-appeals-finds-kerry-max-cook-actually-innocent-46-years-after-his-original-conviction
https://www.kltv.com/2024/06/19/texas-court-declares-former-death-row-inmate-innocent-1977-tyler-murder/

 

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