26 Aprile 2007 :
uno Studio scientifico condotto negli Stati Uniti su esecuzioni praticate in due stati Usa negli ultimi 20 anni, ha sollevato ulteriori dubbi sulla capacità dell’iniezione letale di procurare la morte nella maniera voluta. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Public Library of Science Journal, PLoS Medicine, esamina 41 iniezioni letali praticate in California e Nord Carolina.La ricerca ha evidenziato che il sodio tiopentale, il barbiturico che serve a far perdere conoscenza, è stato somministrato in quantità fissa, senza tenere conto delle caratteristiche del detenuto, come il peso corporeo o eventuali patologie. Se non addormentato completamente – dicono i ricercatori – il detenuto potrebbe avvertire una sensazione di soffocamento indotta dalla seconda sostanza, il bromuro di pancuronium, una sostanza paralizzante. Infine arriva il cloruro di potassio, che provoca l'arresto cardiaco: a questo punto il condannato potrebbe sentire la sensazione di star bruciando.
La ricerca - guidata dal chirurgo oncologo Leonidas Koniaris, della University of Miami Miller School of Medicine – ha preso in esame esecuzioni della California e Nord Carolina dal momento che questi due stati rendono disponibile la più ampia documentazione sulle iniezioni letali. 'E' possibile - ha detto Koniaris al Washington Post - che queste persone siano torturate e che noi non possiamo vederlo, perche' sono paralizzate. Non sono sicuro che una societa' civile debba fare una cosa del genere'.
Le conclusioni 'sono state per noi sconvolgenti', ha aggiunto Teresa Zimmers, un altro membro del team: 'Ci sono limitate ricerche scientifiche dietro questo protocollo e l'immagine dell'iniezione letale come di un metodo umano di giustiziare qualcuno, e' completamente sbagliata'.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista medica insieme a un editoriale nel quale i responsabili della rivista spiegano che non e' loro intento quello di migliorare il protocollo, bensi' suggerire la necessita' di abolire del tutto la pena di morte.