05 Luglio 2022 :
Rapporto di metà anno del Death Penalty Information Center: 7 nuove condanne a morte e 7 esecuzioni nel 1° semestre del 2022. Continua restringersi geograficamente l’uso della pena di morte in un trend generale che è in discesa da 8 anni.
A metà del 2022, gli Stati Uniti sono sulla buona strada per celebrare l'ottavo anno consecutivo con meno di 30 esecuzioni e meno di 50 nuove condanne a morte. Ma anche se la pena di morte diminuisce, alcuni stati hanno tentato di aumentare le esecuzioni e la Corte Suprema degli Stati Uniti ha continuato a limitare i diritti d’appello dei condannati a morte e a pregiudicare l'applicazione giudiziaria dei diritti costituzionali degli imputati.
Se le condanne a morte e le esecuzioni sono state relativamente poche anche in questo semestre, rimane il fatto che sono concentrate nelle solite poche giurisdizioni che vengono segnalate in tutti i rapporti, e che fanno un uso tradizionalmente intensivo della pena di morte, pur non riuscendo con questa strategia ad abbassare il livello di criminalità nei distretti interessati.
Come negli anni passati, le poche persone giustiziate erano composte in modo sproporzionato da persone vulnerabili con malattie mentali o disabilità intellettiva, e per diversi dei giustiziati c’erano motivi credibili che le procedure legali seguite non fossero state adeguate, ed elementi indiziari o probatori circa la possibile innocenza degli imputati fossero stati sottovalutati o volutamente ignorati.
Anche i problemi “tecnici” e legali circa i protocolli dell’iniezione letale hanno contribuito, come accade da anni, a tenere basso il numero delle esecuzioni. DPIC, monitorando le notizie di stampa, ha contato 7 nuove condanne a morte emesse in 5 stati da gennaio a giugno 2022. Occorre ricordare che questo conteggio che il DPIC fa da anni riguarda le “nuove” condanne, non quelle che scaturiscono da precedenti condanne annullate e che al termine del processo di rinvio generano la conferma della condanna precedente. Con 7 nuove condanne in un semestre, si è più nel range delle 18 nuove condanne a morte comminate nel 2020 e del 2021, durante gli anni della pandemia in cui i processi hanno subito dei rallentamenti a causa delle norme sul distanziamento. 5 dei 7 imputati condannati a morte nell’ultimo semestre sono di colore: 3 sono neri e 2 sono latini.
Quanto alle esecuzioni, sono state 7 in 5 stati. Almeno 5 dei prigionieri giustiziati presentavano prove di una o più delle seguenti menomazioni significative: grave malattia mentale; lesione cerebrale, danno cerebrale dello sviluppo o un QI nella gamma di disabilità intellettiva; traumi infantili gravi cronici, negligenza dei genitori e/o abusi. Gli stati che hanno compiuto le esecuzioni - Alabama, Arizona, Missouri, Oklahoma e Texas - sono tutti tra gli 11 stati con il maggior numero di esecuzioni dal 1972.
L'azione e l'inazione della maggioranza conservatrice della Corte Suprema degli Stati Uniti nella prima metà del 2022 ha continuato a erodere l'applicazione giudiziaria delle protezioni costituzionali nei casi di pena di morte. Definendo l'intervento della corte federale per prevenire condanne o esecuzioni incostituzionali una "intrusione... sul potere sovrano dello Stato di far rispettare" norme sociali attraverso il diritto penale ", la Corte ha vietato a 2 detenuti nel braccio della morte dell'Arizona di ricevere una revisione federale delle prove di innocenza e disabilità intellettiva che avvocati d’ufficio inadeguati non avevano esplorato. La Corte ha anche rifiutato di riesaminare numerosi casi in cui i tribunali di grado inferiore non erano riusciti a far valere i diritti costituzionali dei condannati a morte. I problemi con l'iniezione letale hanno continuato a gettare un'ombra sulle esecuzioni.
In Oklahoma pochi giorni dopo che un giudice federale ha confermato il protocollo, lo stato ha chiesto di procedere con l’esecuzione di 25 persone, e il 1° luglio la Corte d'Appello ha emesso un'ordinanza che fissava le date delle 25 esecuzioni tra agosto 2022 e dicembre 2024. L'Arizona ha ripreso le esecuzioni dopo una pausa di 8 anni, ma entrambe le esecuzioni compiute hanno dimostrato la scarsa preparazione e l’addestramento inadeguato della squadra di esecuzione. Infatti, l'esecuzione di Clarence Dixon hanno “armeggiato” per quasi mezz’ora prima di riuscire ad inserire lago in una vena dell’inguine, dopo non essere riusciti a trovarla nelle braccia. Un mese dopo, una squadra di esecuzione ancora una volta incapace ha dovuto essere aiutata dal condannato stesso, Frank Atwood, a trovare una vena idonea.
Alcuni stati hanno modificato le leggi nel tentativo di risolvere le difficoltà nel rifornirsi di farmaci letali. Florida e Idaho hanno approvato leggi sulla segretezza, consentendo l’anonimato ai fornitori di farmaci letali. Il Mississippi, che in precedenza concedeva ai detenuti la scelta del metodo di esecuzione, ha revocato questa possibilità, spostandola invece, fatto senza precedenti, sul dirigente dell’Amministrazione Penitenziaria, il quale sceglie a seconda delle difficoltà incontrate con un metodo oppure un altro.
Rimane rilevante il tema degli errori giudiziari. Il numero delle persone prima condannate a morte e poi, a volte a distanza di molti anni, assolte (esonerate è il termine statunitense) è salito a 189. Il conteggio, condotto da DPIC all’interno del suo progetto “Innocence Database”, parte dal 1973.
Le questioni di innocenza sono rimaste importanti, poiché il numero di esoneri dal braccio della morte è salito a 189. Samuel Randolph è stato esonerato in Pennsylvania dopo 19 anni nel braccio della morte. Un giudice della Pennsylvania approvò anche l'esonero postumo di Alexander McClay Williams, un adolescente nero che era stato giustiziato nel 1931 con l'accusa di aver ucciso una donna bianca. Le affermazioni di innocenza dei prigionieri nel braccio della morte Melissa Lucio e Richard Glossip hanno attirato l'attenzione nazionale. I legislatori statali del Texas e dell'Oklahoma si sono espressi a nome dei 2 prigionieri. A Lucio è stata concessa una sospensione solo 2 giorni prima che il Texas pianificasse di giustiziarla, mentre Glossip ora affronta la sua quarta data di esecuzione nel settembre 2022.