17 Ottobre 2020 :
Pubblicato “Capital Punishment, 2018” a cura del BJS (Bureau of Justice Statistics), l’agenzia federale che raccoglie ed elabora i dati ufficiali sull’amministrazione della giustizia negli Stati Uniti. Lo studio, pubblicato il 29 settembre, è aggiornato al 31 dicembre 2018. È una pubblicazione preliminare rispetto al tradizionale Uniform Crime Report (UCR), il voluminoso, e complesso, insieme di dati e statistiche su tutti gli aspetti del “crimine” negli Stati Uniti. Come dice il titolo, Capital Punishment riguarda solo la Pena Capitale per come è stata amministrata nel corso del 2018. Le fonti dei dati sono tutte le Amministrazioni Penitenziarie del paese, e tutti i Procuratori Generali. A causa della complessità del lavoro, questi dati vengono pubblicati con molto ritardo rispetto a studi analoghi compiuti da Ong. Di solito i dati degli studi “ufficiosi” delle Ong (ad esempio Death Row USA del NAACP, e lo Year End Report del DPIC) e degli studi “ufficiali” (come questo) coincidono in larghissima misura. I dati principali indicati dal comunicato stampa che lancia oggi lo studio sono: a fine 2018 i condannati a morte (in 30 stati e nel sistema federale) erano 2.628, una diminuzione di 75 unità, -3% rispetto alla fine del 2017. La diminuzione di 75 unità è a fronte di 25 esecuzioni che sono state compiute nell’arco del 2018 in 8 diversi stati, con il Texas che rappresenta più della metà (13) delle esecuzioni.
Solo tre stati - California (28%), Florida (13%) e Texas (8%) - rappresentavano quasi la metà di tutti i condannati nel paese a fine anno 2018.
La popolazione dei bracci della morte è in calo per il 18° anno consecutivo. Diciannove stati hanno registrato una diminuzione del numero di detenuti condannati a morte nel 2018, mentre 2 stati e il BOP (Bureau of Prisons, ossia il governo federale) hanno avuto un incremento.
Diciotto stati e il BOP hanno registrato un calo di 88 condannati a morte nel 2018 con motivi diversi dall'esecuzione.
A livello nazionale, 64 detenuti sono stati rilasciati dal braccio della morte, 61 in seguito a decisioni di una corte, e 3 per commutazioni.
25 sono morti per esecuzione, e 24 sono morti “per altre cause”, ossia per malattia e/o vecchiaia, nel braccio della morte.
A fine anno 2018, il 56% dei condannati a morte erano bianchi, il 42% erano neri, il 15% era ispanici.
Il novantotto per cento dei condannati a la morte era maschio. In tre delle quattro regioni in cui viene tradizionalmente diviso il paese (nell'Ovest, nel Midwest e nel Sud), i condannati a morte bianche sono più di quelli neri.
Il tempo medio trascorso dalla condanna all'esecuzione è quasi triplicato negli ultimi 30 anni: nel 1988 era di 6,7 anni, e nel 2018 è stato di 19,8 anni.
L’età media dei detenuti dei bracci della morte nel 2018 era di 50 anni. L’età media di “ammissione” al braccio della morte delle 2.628 persone presenti nei bracci della morte il 31 dicembre 2018 era di 38 anni. Il livello medio di educazione era il 1° anno delle superiori.
Nel corso del 2018 sono state emesse 38 nuove condanne a morte (per nuove si intende che non si tratti di condanne di anni precedenti, in seguito annullate in appello e poi riemesse). Altre fonti calcolano, con criteri non coincidenti, che nel 2018 siano state emesse 43 condanne a morte (vedi Facts about the Death Penalty del DPIC).
https://deathpenaltyinfo.org/news/bureau-of-justice-statistics-naacp-legal-defense-fund-reports-document-ongoing-decline-of-u-s-death-row-population
https://www.bjs.gov/content/pub/pdf/cp18st.pdf