USA: MUMIA ABU JAMAL NON FINIRA' DAVANTI AL BOIA

Mumia Abu-Jamal in una foto del 1995

09 Dicembre 2011 :

dopo quasi 30 anni nel braccio della morte con una condanna alla pena capitale per l'uccisione di un funzionario di polizia, un noto militante nero americano, Mumia Abu Jamal, sfugge ora al boia: il procuratore distrettuale ha deciso di rinunciare alla sua richiesta di esecuzione della sentenza.
Militante della storica organizzazione rivoluzionaria afroamericana Pantere nere, Abu Jamal e' stato giudicato colpevole dell'uccisione a colpi di pistola del funzionario Daniel Faulkner, avvenuta in una sparatoria a Philadlephia il 9 dicembre 1981. Nel luglio dell'anno successivo, Abu Jamal, che si e' sempre proclamato innocente, fu condannato alla pena di morte nonostante, secondo la difesa, diverse contraddizioni nelle prove a suo carico, violazioni dei suoi diritti e altri vizi procedurali. A suo tempo, il processo prese anche una connotazione razziale, dopo che i suoi avvocati sostennero che durante la selezione della giuria erano stati scartati sistematicamente tutti i giurati afro-americani.
Nel corso degli anni che ha trascorso in prigione, Mumia, un ex giornalista, e' divenuto intanto uno dei simboli della lotta contro la pena di morte, in particolare dopo il successo dei numerosi libri che ha pubblicato dal carcere. Attorno al suo nome, si sono riuniti doversi comitati di solidarieta'.
La decisione annunciata oggi dal procuratore distrettuale di Philadelphia Seth Williams arriva dopo che nell'ottobre scorso la Corte Suprema aveva respinto la richiesta dell'accusa di imporre nuovamente la condanna, sospesa alcuni mesi prima da una Corte d'Appello che di fatto apriva la strada ad un nuovo processo. Pertanto Abu Jamal evitera' la pena di morte, ma non tornera' in liberta', poiche' la sua colpevolezza non viene comunque messa in dubbio.
'Anche se Abu Jamal non sara' piu' messo a morte, rimarra' per il resto della sua vita dietro le sbarre, dove deve stare', ha affermato il procuratore Williams, aggiungendo che 'avviare un altro procedimento penale comporterebbe la ripetizione dell'intero processo, che potrebbe andare avanti per un numero imprevedibile di anni'.
Uno degli avvocati di Abu Jamal, Judith Ritter, ha a sua volta commentato che 'il procuratore ha fatto cio' che e' giusto', perche' 'dopo 30 anni, era il momento di smetterla di cercare di far applicare la pena di morte'.
 

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