USA - Missouri. 23 ex agenti penitenziari prendono posizione contro l’eventuale esecuzione di Russell Bucklew

15 Agosto 2018 :

23 ex agenti penitenziari prendono posizione contro l’eventuale esecuzione di Russell Bucklew, perché l’uomo è gravemente malato, e su di lui l’iniezione letale potrebbe avere effetti imprevisti. Bucklew, 50 anni, bianco, venne condannato a morte nel 1997 con l’accusa di aver ucciso, il 21 marzo 1996, Michael Sanders, 27 anni, il nuovo convivente della sua ex fidanzata. Bucklew è stato anche condannato per aver rapito, picchiato e violentato la ex fidanzata, Stephanie Pruitt, 21 anni, per aver ferito un poliziotto, e la madre di Stephanie Pruitt. Il suo caso è attualmente pendente davanti alla Corte Suprema del Missouri, che il 22 maggio 2014 (vedi) aveva sospeso l’esecuzione prevista per quel giorno. L’uomo ha una malattia congenita dei vasi sanguigni, l’emangioma cavernoso, e due tumori al naso e alla gola. I suoi difensori sostengono, supportati da pareri medici qualificati, che lo stato delle vene di Bucklew lo espone a seri rischi di malfunzionamento dell’iniezione letale, come è avvenuto il 29 aprile in Oklahoma con l’esecuzione di Clayton Lockett. Bucklew aveva chiesto, oltre al rinvio, che la sua esecuzione venisse videoregistrata perché il quasi certo malfunzionamento potesse essere documentato “a futura memoria”. Il Procuratore Generale del Missouri, Josh Hawley, sostiene che grazie al trattamento farmacologico il tumore alla bocca e alla gola si è ridotto, e non creerà problemi per l’iniezione letale. Il Columbia Tribune riferisce che diversi documenti sono stati depositati per conto di Bucklew, tra cui 1 di 23 ex agenti che nel frattempo sono diventati contrari alal pena di morte. Essi sostengono che un'esecuzione ad alto rischio pone un onere ingiustificato sui dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria. Alcuni dei firmatari hanno partecipato direttamente, o supervisionato, o comunque assistito a più esecuzioni. "La partecipazione degli agenti penitenzi alle esecuzioni è incredibilmente traumatica anche nelle migliori circostanze", ha affermato Tejinder Singh, l'avvocato che ha depositato il rapporto a nome degli agenti penitenziari. Ha detto che il peso è significativamente peggiore quando entra in gioco una condizione medica. "Ma quando, come in questo caso, c'è un rischio reale che l'esecuzione presenti imprevisti a causa della particolare condizione medica del detenuto, il rischio diventa veramente intollerabile, e non vi è alcuna buona ragione per costringere dei dipendenti pubblici a partecipare a queste esecuzioni", ha detto Singh.

 

altre news