03 Gennaio 2021 :
La Corte d’Appello federale ha annullato la sospensione dell’esecuzione di Lisa Montgomery.
Il 26 dicembre (vedi) il giudice federale Moss aveva recepito irregolarità nella data del 12 gennaio che l’Amministrazione Penitenziaria federale (BOP) aveva fissato per l’esecuzione di Lisa Montgomery. Oggi, nello stesso distretto federale (United States District Court for the District of Columbia, a Washington), la Corte d’Appello ha annullato la sospensione, ed ha confermato la validità del mandato di esecuzione fissato al 12 gennaio. Una dell avvocatesse che assistono la Montgomery, Meaghan VerGow, ha preannunciato che chiederanno alla Corte d’Appello di riesaminare il caso. La Corte d’Appello per i casi ordinari è composta da 3 giudici. Gli avvocati, prima di passare ad un ulteriore livello di ricorsi, ossia la Corte Suprema, possono anche chiedere che il caso venga rivisto dalla Corte d’Appello al completo, il quella che si chiama udienza “en banc”.
L’esecuzione della Montgomery era inizialmente fissata per l’8 dicembre. Come NtC aveva riportato il 13 novembre (vedi), le sue due avvocatesse d’ufficio (Kelley Henry e Amy Harwell) avevano contratto il Covid-19, e sostenevano che questo fosse avvenuto per la “scellerata idea del procuratore generale degli Stati Uniti, Barr, di mettere in calendario delle esecuzioni nel bel mezzo dell’epidemia”. Il breve preavviso con cui l’amministrazione Trump ha calendarizzato le esecuzioni (verosimilmente perché fossero “in tempo utile” per la campagna elettorale) ha costretto le avvocatesse a prendere aerei, viaggiare in taxi, pernottare in alberghi ed entrare in carcere, al fine di preparare la serie di istanze cosiddette “dell’11a ora” con cui tradizionalmente i difensori cercano, all’ultimo momento, di ottenere un provvedimento di clemenza o un rinvio dell’esecuzione. Il 19 novembre (vedi) il giudice Randolph Moss (United States District Court for the District of Columbia, a Washington) sospese l’esecuzione della Montgomery fino al 31 dicembre, e dette tempo alle avvocatesse fino al 24 dicembre per presentare la loro istanza di clemenza. Questo perché, rilevò il giudice, deve essere riconosciuto il diritto dell’imputata ad essere assistita al meglio dalle avvocatesse con cui negli anni ha instaurato un consolidato rapporto di collaborazione e fiducia. Alcuni giorni dopo il direttore del Bureau of Prison (l’agenzia federale che sovrintende alle carceri federali, e quindi anche alle esecuzioni federali) invece di contestare la sospensione dell’esecuzione, intraprese una strada diversa, e fissò una nuova data di esecuzione per la Montgomery, il 12 gennaio 2021. Il 26 dicembre (vedi) il giudice Moss aveva rilevato che il Bureau of Prison non aveva il potere di fissare una nuova data di esecuzione, visto che la data precedente non era annullata ma solo sospesa. Moss aveva “ricordato” al BOP che l’esecuzione della Montgomery era sospesa fino al 31 dicembre, e che solo a partire da quella data il BOP avrebbe potuto fissare una nuova data. Moss aveva però anche aggiunto che il regolamento interno del BOP prescrive che un detenuto venga avvertito con almeno 20 giorni di anticipo della sua esecuzione, e quindi l’esecuzione della Montgomery avrebbe potuto essere fissata dal 20 gennaio in poi, ma il 20 gennaio giurerà ed entrerà in carica il nuovo presidente, Biden, che molto verosimilmente fermerebbe l’esecuzione. In campagna elettorale infatti Biden si è detto contrario alla pena di morte, e si è impegnato a fermare le esecuzioni federali. Montgomery, oggi 52 anni, bianca, del Kansas, è stata condannata nel 2007 per aver strangolato, il 16 dicembre 2004, una ragazza incinta, Bobbie Jo Stinnett, 24 anni, e averle asportato dal grembo il bambino di 8 mesi. È stato ipotizzato che la motivazione della Montgomery derivasse da un aborto spontaneo che potrebbe aver subito e successivamente nascosto alla sua famiglia. Non è chiaro come o se Montgomery fosse rimasta incinta di recente. L'ex marito della Montgomery aveva detto alle autorità che, dopo aver avuto 4 figli, si era sottoposta a una legatura delle tube nel 1990, ma che periodicamente raccontava ad amici o conoscenti di essere incinta. La Montgomery, che nel frattempo aveva portato la bambina nella sua fattoria e ne aveva segnalato la nascita alle autorità come fosse figlia sua, fu arrestata il giorno dopo. La bambina è stata restituita al padre. Le avvocatesse d’ufficio (federal public defenders) Kelley Henry e Amy Harwell hanno rappresentato la Montgomery negli ultimi anni, e hanno preparato la sua petizione di clemenza, incentrata sulla difficilissima infanzia dell’imputata, vittima di incesto, di stupro di gruppo e di altri abusi sessuali, e sulle compromesse condizioni mentali. Oltre a quella della Montgomery, altre 2 esecuzioni federali sono in calendario per il 14 e 15 gennaio: quelle di Corey Johnson e Dustin Higgs.
Per il caso Montgomery vedi anche NtC 26/10/2007, 04/04/2008, 13/11/2020, 19/11/2020, e 26/12/2020.