USA - Federale. Formalizzata la condanna all’ergastolo senza condizionale per Sayfullo Saipov

USA - Sayfullo Saipov (NY)

18 Maggio 2023 :

(17/05/2023) - Il 17 maggio a New York è stata formalizzata la condanna all’ergastolo senza condizionale per Sayfullo Saipov.
Contro di lui la pubblica accusa federale aveva chiesto la condanna a morte, ma la giuria popolare non ha raggiunto l’unanimità. In mancanza di unanimità, la pena massima possibile è l’ergastolo senza condizionale. L’esito odierno era stato annunciato il 13 marzo (vedi NtC in quella data), quando il giudice federale Vernon Broderick ha accettato il verdetto della giuria e li ha esonerati da qualsiasi ulteriore deliberazione. Oggi Broderick ha ratificato il verdetto della giuria popolare, emettendo quella che viene definita “condanna formale”, perché in effetti quella che la giuria consegna al giudice, in termini giuridici, è solo una “raccomandazione”.
Sayfullo Saipov, che oggi ha 35 anni, di origini uzbeche ma da tempo (dal 2010) immigrato negli Stati Uniti, è accusato (ed ha ammesso) di aver intenzionalmente investito, con un furgone, un gruppo di passanti su una pista ciclabile a New York il 31 ottobre 2017. Il gesto causò 8 morti e 11 feriti. I morti furono 5 turisti argentini, un turista belga, e 2 statunitensi. Saipov ha rivendicato la sua appartenenza al gruppo estremista islamico ISIS, ma si ritiene che sia un ‘cane sciolto’.
Saipov è stato condannato all'ergastolo per ciascuna delle otto vittime, due ulteriori ergastoli per i reati accessori, e 260 anni di carcere ‘da scontare dopo i 10 ergastoli’.
Prima della lettura della sentenza, Saipov ha parlato in uzbeko tramite un traduttore per quasi un'ora della storia dell'Islam, dando la sua giustificazione dei fatti, senza mostrare alcun segno di rimorso. Ha detto che le lacrime delle vittime e dei familiari in aula sono state poca cosa rispetto al sangue e alle lacrime che hanno sofferto coloro che sono di fede islamica.
A margine del processo in sé, si è sviluppata una polemica sull’atteggiamento dell’amministrazione Biden. Come è noto, negli Stati Uniti nei processi federali la Pubblica Accusa risponde direttamente, per via gerarchica, al ministro della giustizia e quindi, ulteriormente, al capo del governo, che attualmente è il presidente Biden. Biden in campagna elettorale si era impegnato ad abolire la pena di morte federale. Ad oggi, 26 mesi dopo essere entrata in carica, l’amministrazione Biden (ossia il governo) ha solo ordinato una moratoria sulle esecuzioni federali. Questo scontenta fortemente i suoi elettori ‘abolizionisti’, perché una moratoria è tanto facile da emettere quanto da annullare, e un eventuale successore di Biden potrebbe riprendere le esecuzioni federali in qualsiasi momento. Inoltre, mentre in circa due dozzine di nuovi casi federali la pubblica accusa federale sta rinunciando a chiedere la pena di morte, nel caso odierno, e nel caso di un altro estremista islamico, Dzhonkhar Tsarnaev (bomba alla maratona di Boston del 2013) l’Amministrazione continua a tentare di ottenere una condanna a morte, in chiara contraddizione con l’impegno elettorale.

NYC bike path terrorist receives 8 consecutive life sentences after 'unrepentant' speech | CNN
NYC bike path terrorist Sayfullo Saipov sentenced to life in prison for ISIS attack | Daily Mail Online

 

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