USA: CORTE D’APPELLO MILITARE ORDINA NUOVA SENTENZA PER ANDREW PAUL WITT

Andrew Paul Witt

27 Luglio 2016 :

la Corte d’Appello delle Forze Armate ha annullato la condanna a morte di Andrew Paul Witt, l’unico membro proveniente dall’Aereonautica nel braccio della morte militare di Leavenworth, in Kansas.
Per la precisione, la Corte ha annullato l’annullamento dell’annullamento della condanna a morte che era stata emessa il 13 ottobre 2005 dopo che Witt aveva ammesso di aver ucciso un collega, Andrew Schliepsiek, e la moglie Jamie, il 5 luglio 2004 nella base aerea di Robins dopo un contrasto nato per motivi di gelosia.
Il 9 agosto 2013 la Corte d’Appello dell’Air Force, riunita in numero di 5 giudici, aveva votato 3-2 l’annullamento della condanna a morte “perché i difensori non avrebbero adeguatamente illustrato 3 circostanze che avrebbero potuto costituire una attenuante per l’imputato”. Successivamente (30 giugno 2014) il plenum della Corte d’Appello dell’Air Force aveva annullato la decisione precedente. Oggi la Corte delle Forze Armate, che è una corte composta da civili che funge da corte d’appello di massimo grado per tutte le Corti militari (Aereonautica, Esercito e Marina) ha rilevato una serie di gravi irregolarità nella sentenza del plenum, ed ha ordinato che la fase di sentenza venga ripetuta. La sentenza odierna non è entrata nel merito del reato attribuito a Witt, che del resto la difesa di Witt contesta solo nella mancanza di premeditazione, ma contesta il fatto che alcuni giudici si erano astenuti dal partecipare al primo appello per motivi giusti, ma poi avevano partecipato al secondo appello, una cosa che, secondo la sentenza odierna, “rischia di minare la fiducia della gente nell’intero iter processuale”.
L’ultima esecuzione a seguito di una condanna a morte militare risale al 1961. Anche in caso di condanne a morte confermate, è una specie di tradizione non scritta che il Presidente non solleciti né firmi un mandato di esecuzione, come fosse un riconoscimento del servizio comunque reso dai “veterani” alla nazione.
 

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