USA: CONDANNA A MORTE FEDERALE ANNULLATA PER DISABILITÀ MENTALE

Ronell Wilson

17 Marzo 2016 :

il giudice federale Nicholas Garaufis ha stabilito che Ronell Wilson è intellettualmente disabile, e in quanto tale non può essere giustiziato, e quindi ne ha annullato la condanna a morte.
Come è noto, nel 2002 con la sentenza Atkins v. Virginia la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale giustiziare le persone con quello che allora si chiamava “ritardo mentale” e che oggi viene invece definita “disabilità mentale”.
Wilson, 34 anni, nero, era stato condannato a morte una prima volta il 29 marzo 2007 con l’accusa di aver ucciso, il 10 marzo 2003, due poliziotti che si erano infiltrati in una gang di trafficanti di armi: gli agenti James V. Nemorin e Rodney J. Andrews.
Il 30 giugno 2010 la Corte d’Appello del 2° Circuito aveva annullato la condanna a morte (non il verdetto di colpevolezza) perché alcune dichiarazioni fatte dalla pubblica accusa per condizionare la giuria popolare avrebbero dovuto essere corrette dal giudice Nicholas Garaufis (lo stesso della sentenza odierna) che presiedeva il processo. La pubblica accusa ha violato i diritti costituzionali dell’imputato quando ha sostenuto che l’aver rifiutato la proposta della pubblica accusa di dichiararsi colpevole e l’aver rifiutato l’interrogatorio in aula significava non provare alcun tipo di rimorso.
Il 24 luglio 2013 una nuova giuria popolare federale a New York aveva deciso che Wilson dovesse essere condannato a morte, e il 10/09/2013 il giudice Garaufis della Brooklyn Federal Court aveva formalizzato la seconda condanna a morte contro Wilson. Durante quel processo la difesa aveva già sollevato il tema della disabilità mentale, ma la valutazione era stata fatta solo in base ad un test del quoziente intellettivo, e soprattutto era stata fatta basandosi su un limite rigido, quello di 70 punti. Nel 2014 la Corte Suprema degli Stati Uniti, nel caso Hall v. Florida, aveva dichiarato incostituzionale l’uso di parametri troppo rigidi per valutare il ritardo mentale, e sosteneva che la valutazione dovesse essere fatta anche alla luce di elementi diversi dal classico test del quoziente intellettivo.
Alla luce di Hall v. Florida la Corte d’Appello del 2° Circuito aveva ordinato alla Corte Distrettuale di rivalutare il ritardo mentale di Wilson.
Oggi Garaufis, valutando ulteriori allegati medici, ha dichiarato che Wilson ha “deficit significativi di funzionamento adattivo, e quindi rientra negli standard legali della disabilità mentale”.
Wilson era tornato alle cronache nel febbraio 2012, quando una agente penitenziaria in servizio al Brooklyn Detention Center, Nancy Gonzales, ammise di aver avuto rapporti sessuali con il detenuto, e di essere incinta. La donna ha partorito il 21 marzo un bambino sano a cui è stato dato nome Justus Liam Gonzalez. Si è dichiarata colpevole di “abuso sessuale su persona in stato di detenzione” nel processo che le è stato intentato dall’amministrazione penitenziaria federale, e il 19 febbraio 2014 è stata condannata alla pena detentiva di un anno e un giorno.
L’ultima esecuzione federale a New York risale al 1954. La pena di morte federale è stata reintrodotta nel 1988, e da allora sono state compiute 3 esecuzioni.
Con l’uscita di Wilson dal braccio della morte federale di Terre Haute (Indiana), rimangono 61 persone detenute nel braccio della morte federale, 60 uomini e 1 donna.
 

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