22 Marzo 2005 :
i Vescovi cattolici Usa hanno lanciato una nuova campagna contro la pena di morte, sottolineando che dovrebbe essere abolita ''non solo per cosa fa alle persone che la subiscono, ma anche per cosa fa alla società'', su cui ricade la responsabilità delle esecuzioni.''Uccidendo, non possiamo insegnare che uccidere e' sbagliato - ha detto in conferenza stampa a Washington l’Arcivescovo della città, Theodore McCarrick – Non possiamo difendere la vita sopprimendo una vita; esistono strumenti alternativi per proteggere la società”.
''La Conferenza dei Vescovi Usa manifesta da 25 anni la sua opposizione alla pena di morte – ha detto il religioso - Ma questa campagna e' nuova. Ha una nuova energia ed urgenza''.
Come parte dell’iniziativa, i Vescovi incrementeranno l’insegnamento nelle parrocchie, scuole ed università; l’opera di sensibilizzazione aumenterà anche nei confronti del Congresso e dei Parlamenti statali. Continuerà inoltre la presentazione di memorie nei casi capitali.
I Vescovi hanno anche presentato i risultati di un sondaggio effettuato lo scorso novembre da John Zogby, secondo cui l’opposizione alla pena di morte sta crescendo tra i cattolici statunitensi.
Mentre nel 2001 il 68 % dei cattolici americani era favorevole alla pena di morte (con il 27 % contrario), oggi il sostegno è sceso al 48 % (con il 47 % contrario).
Per quanto riguarda l’intera popolazione, altri sondaggi fissano al 60 % circa la percentuale dei favorevoli. Tuttavia, offrendo agli intervistati la possibilità di scegliere tra pena di morte ed ergastolo senza condizionale, la percentuale scende al di sotto del 45 %.
Alla conferenza stampa ha partecipato Kirk Bloodsworth, condannato a morte per l'uccisione di una bambina e in seguito scagionato dal test del Dna. Bloodsworth ha trascorso nove anni nel braccio della morte.
(Fonti: Ansa, 21/03/2005)