30 Luglio 2019 :
Tutti i principali candidati democratici alla presidenza sono contrari alla pena di morte. L’ultimo ad aggiungersi alla lista è l’ex vicepresidente Joe Biden, che ha fatto la sua dichiarazione poche ore dopo l’annunciata intenzione dell’amministrazione Trump di premere l’acceleratore sulle esecuzioni federali.
Biden è uno dei principali candidati alle primarie democratiche per le elezioni presidenziali del 2020, e con la sua dichiarazione odierna si unisce a Kamala Harris, Bernie Sanders, Elizabeth Warren e praticamente tutti gli altri candidati. Eppure Biden nel 1994, quando era presidente della Commissione Giustizia del Senato, aveva sponsorizzato una legge che aveva aumentato i reati per i quali era possibile chiedere la pena di morte.
All’epoca quella legge venne criticata sia dai Democratici che dai Repubblicani perché aveva dato il via al fenomeno della carcerazione di massa, ed era sbilanciata ai danni delle persone di colore. Nella sua dichiarazione odierna Biden ha detto che lavorerà per abolire la pena di morte federale, e una volta abolita quella per far si che venga abolita anche dai singoli stati, ritenendo che l’ergastolo senza condizionale sarà un sostituto sufficiente.
Biden inoltre ha detto che “oggi troppa gente è in carcere negli Stati Uniti, e troppi sono “neri” o “marroni” (termini con cui genericamente si intendono gli afroamericani e gli ispanici, ndt), voglio quindi estirpare le disparità generate dalla razza, dal genere e dalle possibilità economiche, e voglio reimpostare il sistema giudiziario nella direzione della prevenzione e della riabilitazione”.
Altre riforme che Biden ha inserito nel suo programma elettorale vanno dalla decriminalizzazione della marijuana, una sanatoria sulle condanne connesse alla cannabis, uniformare le sentenze per uso di crack e di cocaina, abolire le pene detentive per il solo uso di droga, abolire le cauzioni in contanti, e cessare l’uso di carceri a gestione privata da parte del governo federale.
Biden inoltre vuole garantire che le persone in stato di detenzione vengano trattate “con umanità”, che vengano abolite le leggi che prevedono le “pene minime obbligatorie” (nel senso che attualmente, in diversi stati, ai giudici, pur in presenza di particolari circostanze attenuanti, non è consentito di scendere sotto una pena minima che è decisa dalla legge, e che di solito è piuttosto alta), che per le donne vengano aumentate le cure sanitarie, che per una riforma della giustizia minorile venga stanziato almeno 1 miliardo di dollari l’anno, da destinare anche ad incentivi per gli stati perché implementino misure alternative al carcere per i minori, e finanziare con 20 miliardi di dollari gli stati che spostano l’attenzione dalla semplice repressione alla prevenzione. Biden ha fatto queste dichiarazioni a poco meno di una settimana dal prossimo round di dibattiti televisivi per le primarie democratiche.