USA: AMMINISTRAZIONE OBAMA PIANIFICA L’UCCISIONE DI UN ALTRO CITTADINO STATUNITENSE ATTRAVERSO I DRONI

11 Febbraio 2014 :

Kimberly Dozier, corrispondente dalla Casa Bianca della Associated Press, ha riportato la notizia che l’Amministrazione Obama starebbe valutando l’ipotesi di utilizzare un drone per uccidere “Un cittadino statunitense, membro di al-Quaida, che sta attivamente pianificando attacchi contro Americani all’estero”.
La AP non fa il nome né del cittadino, né, su precisa richiesta dell’Amministrazione, della nazione dove attualmente risiede il possibile bersaglio. L’Amministrazione Obama ha ucciso 4 cittadini statunitensi da quando ha iniziato ad utilizzare i droni per questo scopo nel 2009. Tra le vittime Anwar al-Awlaki, colpito in Yemen nel settembre 2011. A seguito delle polemiche scaturite da quell’episodio, funzionari dell’Intelligence lo scorso anno hanno rivelato che erano stati uccise in passato altre 3 persone in possesso della cittadinanza statunitense, senza però rivelarne né i nomi né le circostanze. Sembra che i dubbi dei funzionari che stanno seguendo il caso riguardino il come rispettare le nuove norme elaborate dall’Amministrazione lo scorso anno, e il rischio di polemiche internazionali.
Glenn Greenwald, il giornalista che dalle colonne del quotidiano The Guardian per primo parlò del caso Snowden, e ora co-fondatore della rivista digitale The Intercept, ha commentato: “L’idea stessa che il governo degli Stati Uniti pensi di colpire qualcuno non per le cose che ha fatto ma per quelle che immagina di fare è una specie di previsione del futuro, dove ritiene di poter immaginare chi in futuro diventerà un criminale. Ma a quel punto non lo stratta come un criminale, che ha diritto ad un processo pubblico, ma lo dichiara colpevole al termine di un processo segreto. Non viene coinvolta nessuna corte, ma attraverso un decreto del presidente degli Stati Uniti si arriva letteralmente a: 1) dichiarare la persona colpevole; 2) comminare la pena di morte; 3) far eseguire la condanna, esattamente come hanno fatto con Anwar Awlaki e suo figlio Samir Khan. E pensano che sia una procedura regolare. Nessun americano, non importa di quale parte politica o ideologica, dovrebbe accettare l’idea che il presidente degli Stati Uniti abbia il potere di ordinare l’uccisone di cittadini statunitensi non su un campo di battaglia o in zona di guerra, ma semplicemente per il sospetto che abbiano l’intenzione di impegnarsi in futuro comportamento criminale. Descrivere un potere del genere è descrivere il governo più estremista e privo di controlli che possa esistere. Alcune ore dopo il sito del The New York Times ha pubblicato ulteriori indiscrezioni. Sembra che il cittadino oggetto di approfondimento sia attualmente residente in Pakistan, e due funzionari, che hanno chiesto di non essere identificati, hanno voluto precisare che il cittadino in questione ha già compiuto atti criminali contro gli Usa.
 

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