02 Marzo 2021 :
Secondo lo studio “NO END IN SIGHT” del Sentencing Project, pubblicato il 17 febbraio 2021, alla data del 30 dicembre 2020 negli Usa c’erano 203.865 ergastolani. Il termine “ergastolani” comprende 3 categorie: quelli che non usciranno mai in libertà condizionale (LWOP, Life With Out Parole), quelli che potrebbero prenderla (LWP, Life With Parole. Nei vari stati il termine minimo di pena da scontare prima di poter chiedere la libertà condizionale varia dai 15 ai 40 anni, in media è 25 anni), e quelli “virtuali”, o “de facto”, persone formalmente non condannate all’ergastolo, ma a pene talmente alte, e con la possibilità di libertà condizionale “non prima di 50 anni” da essere equivalenti all’ergastolo. Il rapporto di Sentencing Project, firmato da Ashley Nellis, conta 55.945 ergastolani “LWOP”, 105,567 ergastolani “LWP”, e 42,353 ergastolani “Virtual”.
Lo stesso studio del Sentencing Project 4 anni fa (vedi NtC 06/05/2017 e 29/01/2018), con dati aggiornati al 31 dicembre 2016, dava 3000 ergastolani senza condizionale in meno, ma 2500 ergastolani “normali” in più, e 2700 “virtuali” in più.
Il tutto su una popolazione carceraria (2020) di 1.400.000 persone tra carceri statali e federali. Come è noto, negli Stati Uniti esiste anche un altro livello di detenzione, quello “locale”, o “di contea”, che nel complesso ospita in media tra le 700.000 e le 750.000 persone, dove però gli imputati rimangono solo in attesa del processo, oppure in caso di condanne minori. Pur mancando in questo studio i dati sulle cosiddette “jail”, in questo circuito non dovrebbero trovarsi ergastolani.
L’ergastolo senza condizionale esiste in tutti gli stati tranne l'Alaska. A farne un uso prevalente sono California, Florida, Louisiana, Michigan e Pennsylvania. La metà della popolazione nazionale delle persone che scontano LWOP risiede in questi cinque stati. Il governo federale detiene altre 3.536 persone in LWOP. Rispetto al primo censimento sull’ergastolo realizzato da Sentencing Project nel 2003, gli ergastoli senza condizionale sono aumentati del 66%.
Considerando invece i 3 tipi di ergastolo nell’insieme, a farne un uso prevalente sono la California (40.000 casi), il Texas, (18.460), la Florida (15.000), la Georgia (10.000), New York, Ohio, Pennsylvania (oltre gli 8.000 casi), il Sistema Federale (6.250) e la Louisiana (6.000). Tra gli ergastolani “normali”, 3.972 sono stati condannati non per omicidio ma per reati di droga. Il 38% di questi sono nel Sistema Federale.
Gli ergastoli vengono scontati in modo sproporzionato da afroamericani, ispanici e altre persone di colore. A livello nazionale, due terzi delle persone che scontano l’ergastolo sono persone di colore: 46% neri, e 16% ispanici. Tra le persone che scontano l'ergastolo più estremo, LWOP, il 55% è di colore. Il 3% degli ergastolani è donna.
Almeno 8.600 persone stanno scontando ergastoli normali o “virtuali” per reati commessi da minorenni.
Lo studio indica anche alcune proposte per superare l’uso eccessivo della detenzione.
Alcuni stati stanno iniziando ad affrontare questo argomento proponendo periodiche revisioni delle pene.
Nel 2018, la California ha approvato una legge per consentire ai pubblici ministeri di richiedere modifiche della pena ai giudici se si ritiene che le condanne siano eccessive. Nel 2020, il Distretto di Columbia ha approvato una legge che consente alle persone con lunghe pene che avevano meno di 25 anni al momento del reato di chiedere, dopo 15 anni, la rimodulazione della condanna, e anche il rilascio. A livello federale, il senatore Cory Booker del New Jersey ha introdotto il Second Look Act nel 2019 che consentirebbe a un detenuto federale di chiedere una riconsiderazione della pena dopo 10 anni.
Sentencing Project considera importanti questi primi passi, ma propone di fare di più.
Abolire l'ergastolo senza condizionale
Le condanne all'ergastolo senza possibilità di libertà condizionale sono praticamente inesistenti nel resto del mondo (Sentencing Project non considera l'ergastolo ostativo che esiste in Italia, perchè in effetti in Italia l'ostatività, che corrisponde ad una impossibilità di accedere alla condizionale, è una misura amministrativa e non giudiziaria, ndt). Sono considerate antitetiche alla trasformazione personale, obiettivo primario di molti altri sistemi di correzione. Inoltre, violano i principi fondamentali della dignità umana. Invece di servire gli interessi della giustizia, LWOP grava inutilmente i sistemi con il pesante costo di alloggio, alimentazione e assistenza medica per le oltre 55.000 persone. Questa popolazione sproporzionatamente anziana deve vivere in istituzioni non ben progettate per prendersi cura di loro.
L'eliminazione di LWOP ricalibrerà tutte le sentenze sottostanti. Sentencing Project ropone di prevedere, tranni casi eccezionali, che le condanne massime non superino i 20 anni.
Accelerare ed espandere le opportunità di rilascio
In America il sistema della libertà condizionale non funziona o, in alcune giurisdizioni, è del tutto inesistente.
Nelle giurisdizioni con libertà condizionale, il processo di revisione è impantanato in giochi politici e spesso manipola le esperienze delle vittime per garantire una negazione della libertà condizionale. Un sistema giusto per la libertà vigilata opererebbe indipendentemente dalla politica del ramo esecutivo sia nella decisione finale di rilasciare un individuo, sia nella composizione del comitato per la libertà vigilata. Il consiglio dovrebbe essere composto da professionisti con esperienza in servizi sociali, psicologia, diritto e prigioni. Il crimine che ha portato alla condanna non dovrebbe essere il fattore determinante nella decisione della commissione per la libertà vigilata. Il focus dell'udienza della commissione per la libertà vigilata dovrebbe essere sullo sviluppo della persona durante la detenzione, sulle attuali considerazioni sulla sicurezza pubblica e sull'identificazione di quali supporti siano necessari per un percorso positivo dopo il rilascio.
Gli Stati dovrebbero anche adottare politiche di "secondo sguardo", o revisione delle lunghe detenzioni. Espiato un periodo di 10/15 anni gli individui dovrebbero essere rivalutati, alla luce dei loro cambiamenti. L'inizio di questa revisione a 10 o 15 anni allineerebbe gli Stati Uniti con la comunità internazionale e l'American Law Institute, un organismo nazionale apartitico di esperti legali. Il sistema penitenziario non dovrebbe aver bisogno di più di 20 anni per conferire a un individuo le capacità necessarie per vivere senza ulteriori reati dopo il rilascio.
Riorientare le vittime e il coinvolgimento delle comunità verso la vera guarigione
Un riorientamento del ruolo delle vittime richiede di investire in modelli di giustizia riparativa che curino il danno causato dalla violenza alla radice, creando un sistema che sia "centrato sui sopravvissuti, basato sulla responsabilità, guidato dalla sicurezza e razzialmente equo". A questo lavorano da tempo esperti di gruppi come Common Justice e National Black Women’s Justice Institute. Entrambe le stimate organizzazioni ancorano il loro lavoro alla convinzione che siamo tutti più al sicuro quando aiutiamo le vittime, riteniamo tutti responsabili delle proprie azioni, e lo facciamo con empatia e compassione.
Il coinvolgimento delle vittime e dei parenti delle vittime in pratiche che tendano a creare giustizia attraverso la guarigione dell’animo aiuterà a minare l'errato presupposto che l’interesse delle vittime sia ben servito dall'incarcerazione di massa.
Allo stesso modo, piuttosto che impegnare le scarse risorse pubbliche per l'incarcerazione perpetua, i fondi potrebbero essere investiti in approcci positivi allo sviluppo della comunità che migliorino l'accesso agli alloggi, al lavoro, all'istruzione e all'assistenza sanitaria.
Dato che già sappiamo dove avvengono la maggior parte delle violenze e dei reati, possiamo mitigare il rischio di criminalità, possiamo intervenire nelle comunità altamente svantaggiate con risorse finalizzate ad arginare all’origine il disagio. Investimenti considerevolmente più grandi nel rafforzamento della comunità, come l'istruzione prescolare universale, iniziative genitoriali efficaci, aiuti alle vittime e trattamenti per chi usa sostanze o ha disturbi mentali creeranno sicuramente un sistema più equo che non le pene detentive inutilmente lunghe. Queste risorse rendono le comunità più sicure costruendo sistemi più attenti a prevenire quegli squilibri economici e sociali che contribuiscono notevolmente alla violenza e ai reati. Riducendo l'enfasi sull'incarcerazione e riducendo la pena, possiamo utilizzare le scarse risorse pubbliche per sostenere le vittime e le comunità per guarire e prosperare.
Questa è la strada per la prevenzione del crimine e la vera sicurezza pubblica.