20 Febbraio 2008 :
la Commissione europea ha chiarito che gli Stati membri dell’Unione Europea debbano proteggere i gay da persecuzioni e condanne a morte nei loro paesi di origine, attribuendo status di rifugiato.“In base al diritto europeo gli Stati membri non possono espellere o rifiutare lo status di rifugiato alle persone omosessuali senza tenere conto del loro orientamento sessuale, delle informazioni sulla relativa situazione nel paese di origine, ivi comprese le disposizione legislative e regolamentari e il modo in cui sono applicate”.
E’ quanto la Commissione europea afferma in risposta all’interrogazione depositata dall’europarlamentare radicale Marco Cappato assieme a colleghi di tutti i gruppi politici al PE, in merito al rifiuto opposto dalla Grecia di riconoscere come rifugiato un gay iraniano.
Inoltre – continua la Commissione - gli Stati UE devono garantire che il personale incaricato di esaminare le domande di asilo e decidere in merito "disponga di informazioni precise ed aggiornate provenienti da varie fonti, quali l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).
La Commissione afferma inoltre che é necessario "prendere seriamente in esame il codice penale iraniano e la sua applicazione pratica, nonché il possibile coinvolgimento di responsabili non statuali della persecuzione", e riconosce che é consapevole del fatto che "in Iran l'omosessualità consensuale tra adulti é perseguibile...e che sia stata comminata la pena di morte" per questo.
La Commissione europea – sottolinea Cappato - lancia insomma un chiaro monito agli Stati membri: essi devono proteggere le persone omosessuali dalle persecuzioni e dalla morte nel loro paese di origine, attribuendo loro lo status di rifugiato, come previsto dal diritto europeo.
(Fonti: radicali.it, 20/02/2008)