10 Novembre 2022 :
La Coalizione tunisina contro la pena di morte (CTCPM), in collaborazione con ECPM, l'Organizzazione contro la tortura in Tunisia (OCTT) e l'Istituto danese contro la tortura (Dignity), ha organizzato il 15 e 16 ottobre 2022 un incontro di avvocati ad Hammamet, a pochi giorni di distanza dalla XX Giornata mondiale contro la pena di morte.
Questo seminario è stato una continuazione del primo corso di formazione per persone impegnate nel settore della giustizia penale in Tunisia, organizzato nel maggio 2022 con l’obiettivo di creare una rete di avvocati contro la pena di morte.
23 partecipanti, tra cui avvocati e uno psicologo, si sono incontrati per due giorni durante i quali hanno discusso in particolare del legame tra tortura e pena di morte e hanno lavorato a un documento costitutivo per la creazione di una rete di avvocati.
L’incontro è stato caratterizzato dalla partecipazione del Segretario Generale dell'Ordine degli Avvocati tunisini, primo rappresentante dell'Ordine degli Avvocati in un'attività del CTCPM e dell'ECPM, che ha annunciato il suo impegno nel proseguire l'organizzazione di azioni congiunte.
Chokri Latif, Presidente del CTCPM, la Sig.ra Jo-Anne Prud'homme du Hancourt, Direttore dell'Ufficio DIGNITY di Tunisi, Hassen Toukabri, Segretario Generale dell'Ordine degli Avvocati Tunisini e Anna Dubarle, in rappresentanza del team per i programmi internazionali dell'ECPM, hanno tenuto discorsi di apertura in cui hanno ricordato in particolare la situazione legata alla pena di morte in Tunisia, nella regione e nel mondo.
Il programma della prima giornata è proseguito con due panel.
Il primo panel ha visto gli interventi di Mondher Cherni, avvocato e segretario generale dell'OCTT, con una presentazione sulla tortura e la pena di morte nel diritto internazionale e nel diritto tunisino; Chokri Latif ha ripercorso la storia della pena di morte in Tunisia dal regno dei Bey e della colonizzazione francese all'indipendenza e alla rivoluzione tunisina.
Il secondo panel era composto da Ahmed Seddik, avvocato, che ha assistito al processo a Saddam Hussein e ha evidenziato il carattere ingiusto, vendicativo e disumano del processo e dell'esecuzione; Hatem Hacheche, dottore in psicologia, che ha evidenziato gli impatti psicologici della pena di morte, simili alla tortura, nelle fasi del processo, della detenzione e dell'esecuzione, sia sul condannato che sulla sua famiglia e sul boia.
La prima giornata si è conclusa con l'intervento di Mohamed Messaoudi, avvocato marocchino e membro, sin dalla sua creazione nel 2013, della Rete degli Avvocati contro la Pena di morte in Marocco.
Messaoudi si è soffermato sull'esperienza della costituzione della rete e sulle attività svolte nell'ambito di essa: tavole rotonde, visite alle carceri, disegni di legge, ecc.
L'ultima mattina è stata dedicata a un workshop durante il quale gli avvocati hanno potuto discutere e redigere un testo fondativo per la creazione di una rete tunisina, sulla base della carta della Rete Marocchina messa a disposizione da Messaoudi.
Un testo finale è stato sottoscritto da tutti gli avvocati presenti e il seminario si è concluso con l'annuncio della creazione della prima Rete di Avvocati tunisini contro la Pena di morte.
Questa attività è stata organizzata nell'ambito del progetto congiunto del CTCPM e dell'ECPM “Rafforzare i progressi verso l'abolizione della pena di morte nel Maghreb”, cofinanziato dalla Norvegia e dall'Agenzia Francese per lo Sviluppo.