14 Giugno 2012 :
Zine el Abidine Ben Ali, l'ex presidente deposto della Tunisia, ha evitato la condanna a morte, pur essendo stato riconosciuto colpevole in contumacia di incitamento all'omicidio da un tribunale militare.Il primo leader ad essere rovesciato nella “primavera araba” è stato infatti condannato a 20 anni di carcere in relazione agli omicidi di quattro manifestanti, uccisi dalla polizia nella città di Ouardanine mentre tentavano di impedire a suo nipote Kais di fuggire dal Paese.
E’ tuttavia improbabile che Ben Ali finisca in carcere, dal momento che ha trovato rifugio in Arabia Saudita dopo essere fuggito dalla Tunisia nel gennaio dello scorso anno.
Presidente della Tunisia per 24 anni, Ben Ali ha già ricevuto quattro condanne detentive con accuse che vanno dalla malversazione di fondi pubblici alle torture e traffico di droga.
Sempre oggi un altro tribunale militare, questa volta a Kef, circa 105 miglia da Tunisi, lo ha condannato al carcere a vita per il ruolo da lui avuto nella repressione durante la rivolta dello scorso anno.
Almeno per il momento, l'Arabia Saudita ha respinto le richieste di estradizione, una posizione che - secondo la maggior parte degli osservatori - difficilmente sarà cambiata.
Ben Ali deve ancora rispondere di più di 80 altri capi d’accusa relativi al tentativo di repressione della rivolta che lo rovesciò, durante la quale circa 300 manifestanti furono uccisi.
Potrebbe ancora essere condannato a morte, anche se molti tunisini si sono stancati dell’apparentemente infinita serie di processi che non vedono Ben Ali fisicamente presente sul banco degli imputati.