07 Aprile 2021 :
Il tribunale provinciale di Khon Kaen, in Thailandia, il 17 marzo 2021 ha emesso la condanna a morte nei confronti di Somkid Phumphuang per l'omicidio di una donna, avvenuto nel 2019 nel distretto di Kranuan.
La sentenza è stata resa pubblica dal tribunale provinciale il 2 aprile.
Somkid, 56 anni, era stato accusato dell’omicidio premeditato di una donna, oltre a tortura, furto e occultamento del corpo della vittima.
Il tribunale lo ha condannato a morte per l'omicidio. Inizialmente gli erano stati dati anche due anni di prigione per furto e 12 mesi per l’occultamento del corpo.
La pena detentiva per il furto è stata in un secondo momento aumentata a tre anni, mentre quella legata al corpo della vittima è stata portata a 16 mesi, dicono i documenti.
Durante l'interrogatorio della polizia, l'imputato aveva confessato l'omicidio, mentre nel corso del processo ha negato le accuse.
Il tribunale ha ritenuto che avesse commesso lo stesso crimine in sei casi.
Era stato riconosciuto colpevole per cinque precedenti omicidi. Il sesto omicidio è stato commesso sei mesi dopo essere stato liberato con la condizionale.
Poiché l'imputato non ha mostrato alcun timore della legge e nessun rimorso per le sue azioni, il tribunale lo ha condannato a morte, secondo i documenti del caso.
Somkid è stato arrestato sul treno Surin-Bangkok a Pak Chong, Nakhon Ratchasima, il 18 dicembre 2019, in relazione all’omicidio di Ratsami Mulichan, 51 anni, avvenuto nella casa della donna, nel distretto Kranuan di Khon Kaen.
Ratsami è morta per soffocamento. Il suo corpo era avvolto da una coperta, nudo dalla vita in giù. I suoi polsi e le caviglie erano stati legati. Un filo elettrico era avvolto intorno al suo collo, tenuto con nastro adesivo trasparente.
Somkid era stato condannato all'ergastolo per gli omicidi di cinque donne nel 2005. Erano cantanti e massaggiatrici. Era stato arrestato nello stesso anno. Nei resoconti dei media è stato soprannominato "Il Jack lo Squartatore thailandese".
Era stato rimesso in libertà condizionale il 17 maggio 2019. Il dipartimento penitenziario ha detto che era un "prigioniero modello". Fu arrestato nel dicembre dello stesso anno per l'omicidio di Ratsami, la sua sesta vittima.