13 Dicembre 2019 :
Travis Trevino Runnels, 46, nero, è stato giustiziato l’11 dicembre 2019 in Texas.
È stato dichiarato morto alle 19:26, meno di un'ora dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva respinto l’ultimo appello. Runnels non ha fatto “ultime dichiarazioni”. Runnels era stato condannato a morte nel 2005 per aver ucciso Stanley Wiley, 38 anni, nel penitenziario “William P. Clements Jr.” di Amarillo nel gennaio 2005.
All’epoca Runnels aveva scontato circa 10 anni di una condanna a 70 anni per rapina, e la vittima supervisionava il lavoro dei detenuti per conto di una fabbrica di stivali.
Al processo si era dichiarato colpevole. Fin dall'inizio, Runnels aveva ammesso il reato, quindi l’unica questione sollevata dai difensori era se l’imputato meritasse o meno di essere messo a morte. Come è noto, per emettere una condanna a morte una delle aggravanti che la giuria popolare deve approvare all’unanimità è che l’imputato, anche se condannato all’ergastolo senza condizionale, possa comunque essere “pericoloso” anche in futuro, anche dietro le sbarre.
La pubblica accusa fece testimoniare, in qualità di esperto, un detective che collaborava con l’ufficio della Procura per i reati collegati al carcere, A.P. Merillat. Merillat sostenne che se non fosse stato condannato a morte l’imputato avrebbe circolato abbastanza liberamente per le carceri dello stato, è lì in qualsiasi momento avrebbe potuto rappresentare un pericolo mortale per agenti o altri detenuti.
Merillat fece dichiarazioni simili in altri due casi di condanne a morte che in seguito vennero annullate proprio per effetto di questa “falsa testimonianza”.
Nel caso di Runnels le corti d’appello e anche la Corte Suprema hanno stabilito che in effetti la testimonianza dell’esperto non era “accurata”, ma i difensori non l’avevano contestata al momento giusto, e che l’entità dell’errore non era tale da giustificare un annullamento della condanna a morte una volta scaduti i termini.
In un'intervista telefonica martedì, Merillat (che lavora ora all'ufficio del procuratore distrettuale della Montgomery County) ha ribadito che il sistema carcerario in quel momento era un luogo violento e ha sottolineato che le inesattezze che qualcuno ha ravvisato nelle sue dichiarazioni se ci sono state sono state involontarie. Ma, ha aggiunto, se avesse commesso un errore, confidava che Dio e i tribunali avrebbero risolto il problema.
Runnels è la 9 a persona giustiziata in Texas da inizio anno, la 567a da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, la 22a persona giustiziata negli Stati Uniti quest'anno, e la n° 1.512 da quando gli Stati Uniti hanno ripreso le esecuzioni il 17 gennaio 1977. Questa è stata l’ultima esecuzione dell’anno negli Usa. 22 esecuzioni sono 3 in meno rispetto al 2018, e la cifra più bassa dal 1991.