07 Novembre 2019 :
Justin Hall, 38 anni, bianco, è stato giustiziato in Texas il 6 Novembre 2019. Hall, membro di una gang di suprematisti bianchi, era stato condannato a morte nel 2005 dopo che aveva confessato di aver strangolato, il 28 ottobre 2002, Melanie Billhartz, che aveva minacciato di indicare alla polizia dove la gang di Hall produceva metanfetamina. Alla donna vennero amputate le dita per rallentarne l’identificazione, e il corpo venne seppellito nel deserto. Inizialmente Hall decise di non fare ricorso, e di accelerare l’esecuzione. Nel 2013 un nuovo team di avvocati d’ufficio appartenenti all’agenzia statale dell’Office of Capital and Forensic Writs chiese di ritrattare la confessione, e chiese che venisse effettuato un test del Dna sul cavo elettrico utilizzato per strangolare la vittima. Secondo i nuovi difensori, solo le testimonianze contraddittorie di alcuni informatori e la confessione “inaffidabile” collegavano Hall all’omicidio. Questo ricorso non è giunto a compimento perché Hall ha di nuovo cambiato idea, e ha di nuovo chiesto di essere giustiziato. Lo ha fatto con una lettera alla corte, e ha confermato la circostanza durante un videocollegamento, in cui ha ribadito la sua colpevolezza. I difensori avevano chiesto di invalidare la decisione di Hall a causa dei suoi problemi mentali, e di un recentissimo tentativo di suicidio. Un giudice ha infine respinto la richiesta di un test sul cavo elettrico all’inizio di quest’anno, e nei mesi successivi è stata fissata l’esecuzione. Hall diventa l’8° persona giustiziata quest’anno in Texas, la 566° da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, la 19° di quest’anno negli Usa, e la n° 1.509 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.