02 Novembre 2018 :
Edmund Zagorski, 63 anni, bianco, è stato giustiziato il 1° novembre 2018 per elettrocuzione.
Era stato condannato a morte il 27 marzo 1984 con l’accusa di aver ucciso, il 23 aprile 1983, John Dale Dotson e Jimmy Porter al fine di derubarli della somma che i due gli avrebbero versato in cambio di 100 chili di marjuana.
L’esecuzione era fissata per le 19. Alle 18.58 è arrivata la risposta della Corte Suprema degli Stati Uniti che respingeva il ricorso di costituzionalità basato sul fatto che al detenuto venisse chiesto di scegliere tra iniezione letale e sedia elettrica.
Zagorski è stato fatto sedere sulla sedia elettrica e legato polsi e caviglie. Il personale gli ha messo sulla testa appena rasata una spugna imbevuta di soluzione salina e un “casco” di metallo.
Zagorski ha inarcato le sopracciglia, probabilmente per comunicare con la sua avvocatessa, Kelley Henry. Zagorski ha anche sorriso in direzione della Henry. Poi la sua testa è coperta da un cappuccio nero. Il direttore del penitenziario ha dato il segnale di procedere.
Zagorski ha sollevato più volte la mano destra in quelli che sono sembrati tentativi di un saluto, prima di stringere le mani a pugno mentre la prima carica di 1.750 volt veniva inviata attraverso il suo corpo per 20 secondi. Henry ha detto che entrambi i mignoli sembravano essersi dislocati o rotti a causa della forza con cui ha tirato contro le cinghie. Ha anche detto che c'erano segni che Zagorski respirasse durante una breve pausa prima che una seconda scossa di 15 secondi venisse somministrata.
Il medico che supervisionava l’esecuzione lo ha dichiarato morto alle 19.23.
Durante il processo Zagorski aveva detto ai suoi avvocati che, in caso di verdetto di colpevolezza, preferiva essere condannato a morte, e che quindi non voleva si indagasse sulla sua infanzia e adolescenza per chiedere eventuali attenuanti.
Una volta condannato ha cambiato idea, ed ha avviato una serie di ricorsi incentrati soprattutto sul fatto che la confessione fosse stata forzata, e che le indagini non avessero tenuto conto di altre possibili piste.
Inoltre, nuovi avvocati difensori trovarono diversi elementi sulla sua infanzia e adolescenza che avrebbero potuto essere usati come attenuanti, ma diversi giudici respinsero i ricorsi perché quegli elementi non erano stati presentati nella giusta fase processuale non per inadempienza degli avvocati d’ufficio, ma per espressa volontà dell’imputato.
Nel 2010 uno dei difensori di Zagorski si rivolse, con successo, ad un tribunale inglese chiedendo che non venisse autorizzata ‘esportazione di farmaci che gli Usa avrebbero utilizzato per uccidere detenuti. In seguito Zagorski, con una strategia già utilizzata da altri detenuti in altri stati, aveva optato volontariamente per l’esecuzione con la sedia elettrica, confidando che questo avrebbe innescato una ulteriore serie di ricorsi.
L’uso della sedia elettrica è diventato raro, ma non rarissimo. L’ultima esecuzione risaliva al 16 gennaio 2013 in Virginia (Robert Gleason). Sempre in Virginia due esecuzioni erano state effettuate nel 2009 e nel 2010. L’ultima esecuzione per elettrocuzione in Tennessee era stata effettuata il 12 settembre 2007.
Zagorski diventa la seconda persona giustiziata nel Tennessee quest'anno, l’8a da quando lo stato ha ripreso la pena capitale nel 2000, la 20° dell’anno negli Usa, e la n° 1485 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977. Zagorski è la 159a persona giustiziata sulla sedia elettrica dal 1977.